Gattino salvato nella piattaforma ecologica

Una famiglia di gattofili, sei volontarie ENPA, impiegati comunali e dirigenti e operatori di una società che gestisce una piattaforma ecologica. Questi i protagonisti di una storia che ha portato al salvataggio di un micino lunedì mattina durante l’apertura fuori orario del centro raccolta rifiuti.NS-gattino cassone_084213

Tutto ha inizio venerdì 8 luglio: Daniela Amico e suo marito Alessandro segnalano la presenza di un gattino all’ecostazione di via Locatelli a Biassono (MB). Secondo gli operatori è arrivato da pochi giorni con altri due fratelli di cui però uno è stato schiacciato da un cassonetto durante le operazioni di svuotamento, l’altro è stato trovato morto senza apparenti ferite.

Armata di cibo e trasportino, la coppia cerca più volte di NS-eco stazione notte-trappola scritta_213804bprendere il gattino rimasto, un bellissimo simil-siamese con gli occhi azzurrissimi, senza riuscirci. Daniela avverte ENPA di Monza e Brianza e arrivano Elena e Stefania con una trappola automatica: attirato dal cibo posto lì dentro, il gattino dovrebbe entrare facendo scattare il meccanismo di chiusura. Ma vuoi perché già sazio, vuoi per diffidenza, mette a malapena dentro le zampine.

Domenica all’esterno del centro chiuso vengono fatti altri tentativi: prima Milena e Alessia e poi Juliet, Milena e Anna, sempre assieme a Daniela e Alessandro, riprovano con unaNS_gattino trappola_100642 trappola manuale, azionata a mano con un lungo filo quando l’animale arriva in fondo alla gabbia, e che consente di stare nascosti. Aiuta pure la tecnologia: messaggi WhatsApp per comunicare informazioni in tempo reale e in silenzio sugli spostamenti del piccolo felino e la registrazione sul cellulare di una mamma gatta per attirarlo. Lui, infatti, risponde: si avvicina miagolando ma senza mai attraversare la cancellata.

È ormai notte, il Portogallo sta segnando il gol della vittoria agli Europei quando il gattino si ritira sotto uno dei cassonetti. Le volontarie rinunciano pensando alla strategia per il giorno seguente. È essenziale entrare e catturarlo al più presto possibile per evitargli la stessa morte dei fratellini. L’ideale sarebbe poter entrare quando è chiuso al pubblico e prima dello svuotamento dei cassoni.

Alle 8,00 di lunedì mattina Juliet è già davanti al centro (chiuso fino alle 14.00) e inizia una lunga serie di telefonate: alla Polizia Locale, all’ufficio ambiente del Comune di Biassono e alla Gelsia Ambiente, la società che gestisce l’ecostazione. Dopo aver spiegato la situazione, i responsabili della Gelsia le assicurano che manderanno una persona immediatamente, e mantengono la parola.

Una bella notizia dopo la cattura

Una volta dentro la piattaforma, Juliet posiziona la trappola a filo vicino ai cassoNS_gattino in braccio a roberta_104825ni dove poco prima aveva visto il micino e si nasconde a 10 metri di distanza nella sua auto con il filo in mano (foto sopra). Il gattino, incuriosito e affamato, gira attorno alla trappola e dopo 45 minuti finalmente entra, arrivando fino alla ciotola in fondo. Solo a questo punto la volontaria tira il filo chiudendo il gattino nella gabbia.

Portato al Gattile di Monza in via San Damiano, viene spulciato e sverminato. Nonostante la brutta avventura non è in brutte condizioni e gli occhi sono puliti. È un maschietto di circa due mesi al quale viene dato il nome di “Oscar“. È ancora molto spaventato e diffidente, vuoi per lo choc della cattura, vuoi per la perdita di mamma e fratellini.

Ma per lui c’è una bella notizia: Daniela e Alessandro, che lo avevano segnalato all’ENPA e che non hanno mai perso la speranza di salvarlo, hanno già espresso il loro desiderio di adottarlo. Dopo aver segnalato un micio di difficoltà, quindi, ne diventeranno genitori a tutti gli effetti!

Ringraziamenti

ENPA desidera ringraziare non solo Daniela e Alessandro per la segnalazione e per il sostegno alle volontarie, ma anche l’Architetto Maurizio Cazzaniga, capo settore per l’ecologia al Comune di Biassono; Alessandro Zecchin, Direttore Tecnico Piattaforme della Gelsia Ambiente; Adriano Romanato e Dino Mornata, autisti della logistica della Gelsia (incaricati a svuotare i cassoni); e Alberto Pireddu, operatore dell’ecostazione di Biassono. La loro collaborazione e sensibilità hanno permesso alle volontarie di lavorare in tranquillità e serenità, e a portare felicemente a termine un’operazione che ha salvato una vita, piccola ma preziosa.

Pubblicato il 14 luglio 2016