Ecco quello che Striscia non dice: da agosto 2016 a oggi la Sezione di Teramo ha ricevuto da Enpa nazionale 18mila euro in aiuti per affrontare l’emergenza.
Ennesima aggressione mediatica di Striscia la Notizia ai danni dell’Ente Nazionale Protezione Animali e dei suoi volontari. Sabato 3 marzo la trasmissione di Canale 5 ha mandato in onda un altro servizio gravemente lesivo dell’onore e della reputazione di Enpa, durante il quale due volontari della Sezione di Teramo hanno sostenuto di non aver ricevuto alcun sostegno da parte della Sede Centrale di Enpa in occasione dell’emergenza che ha colpito il Teramano tra l’agosto 2016 e i primi mesi del 2017.
Al riguardo, è bene precisare che da agosto 2016, vale a dire dall’inizio della crisi terremoto sino a febbraio 2018, passando per la crisi maltempo, la Sezione Enpa di Teramo ha ricevuto (e continua a ricevere), proprio dagli uffici centrali di Enpa, aiuti pari a ben 15mila euro, oltre ai 3mila citati nel servizio. Tali aiuti, di cui i volontari sembrano aver perso ogni memoria, sono stati erogati sia come invio diretto di pet food e accessori per il freddo – 8 bancali, non i due citati da Edoardo Stoppa – sia come donazioni in contanti, rimborsi spese e saldo di fatture relative ad acquisti effettuati direttamente dalla Sezione. Inoltre, proprio per ottimizzare l’impiego delle risorse, riducendo al minimo i costi, gli uffici della Sede Centrale e del Centro Nazionale Comunicazione e Sviluppo hanno avviato una collaborazione con alcuni punti vendita per animali sul territorio della provincia. Qui, da gennaio 2017 a febbraio 2018, i volontari della Sezione di Teramo hanno potuto ritirare il pet food di cui avevano bisogno, anche per gli animali selvatici, per un valore pari a 9.344 euro.
E sono stati sempre questi stessi uffici, nella persona di Marco Bravi, responsabile del Centro Comunicazione e Sviluppo Iniziative, ad adoperarsi affinché la famosa Panda 4×4 fosse assegnata alla Sezione di Teramo. Peraltro, contrariamente a quanto dichiarato nell’intervista, sono stati gli stessi volontari in data 19 gennaio 2017 a chiedere aiuto ad Enpa.
Di un servizio sciatto, superficiale e lesivo, prima ancora che della reputazione di Enpa e del diritto dei telespettatori ad essere informati correttamente, l’unica cosa che l’associazione si sente di condividere è il rammarico per non aver potuto fare di più. Ma, e questo è bene ricordarlo, l’Ente Nazionale Protezione Animali è un’associazione privata che non gode di sovvenzioni pubbliche e dispone pertanto di risorse limitate, da impegnare su tutto il territorio nazionale per le emergenze che si presentano di volta in volta. Come a Sciacca, giusto per citarne una.
Invece, spiace e addolora constatare come un’intervista di cinque minuti abbia potuto cancellare mesi di lavoro condiviso. Una collaborazione proficua e affiatata stando alle parole degli stessi volontari teramani, i quali, in data 26 gennaio 2017 scrivevano allo stesso Marco Bravi: “Grazie a voi, arrivato il cibo. Grazie. Felici”. Evidentemente, con questa sua ricostruzione faziosa e non rispondente al vero, il signor Stoppa ha inteso dare visibilità ad una rappresentazione più funzionale agli indici d’ascolto che al bene degli animali.