Nel periodo delle vacanze, lo sappiamo ormai da tempo, si registra purtroppo il picco di abbandoni, con animali lasciati ovunque e trovati nelle peggiori condizioni. Chi ha abbandonato Ares non poteva trovare un sistema più barbaro: il giovane meticcio, infatti, è stato trovato a Motta Santa Lucia, in provincia di Catanzaro, in fondo a un burrone, ormai agonizzante.
Dopo la sfortuna di aver incontrato il più abietto degli esseri umani, per Ares potrebbe esserci però la speranza di un futuro migliore. A notarlo e a soccorrerlo sono stati tre ragazzi attirati dai lamenti disperati del cucciolo che, evidentemente, doveva trovarsi in quella situazione già da molte ore, se non addirittura giorni. I giovani si sono calati nel fosso – profondo tre metri – lo hanno adagiato su una barella di fortuna e lo hanno infine tratto in salvo affidandolo alle cure di un veterinario.
ENPA è intervenuta successivamente, raccogliendo l’appello dei suoi salvatori, in grave difficoltà nel sostenere le spese mediche di Ares. Le condizioni di Ares sono subito apparse critiche: affamato, magrissimo e infestato da parassiti, il cucciolo ha riportato ferite al cranio e alla spina dorsale.
Ora Ares viene accudito e curato grazie al Progetto Rete Solidale ENPA, che prevede interventi nelle zone a maggiore concentrazione di randagi, come il Sud Italia. La Protezione Animali si è fatta carico di tale onere nell’esclusivo interesse dell’animale e di chi tanto si è impegnato per prestargli aiuto, ma deve ancora una volta denunciare la più completa assenza delle autorità e delle istituzioni.
Le condizioni di Ares sono gravi e, anche se – spiega Antonio Pirillo, coordinatore regionale ENPA Calabria – c’è stato un lieve miglioramento, non è stata ancora sciolta la prognosi.
Le immagini: foto in alto, Ares così come è stato trovato. Sopra a sinistra, ricoverato in clinica. Sopra a destra, l’alimentazione forzata. Nel breve video qui sotto, Ares nel box dal veterinario mentre beve dell’acqua.