Caccia. La Lombardia arma i 17enni, anche contro le volpi.

La protesta di ENPA: il Governo fermi la “deriva venatoria” delle Regioni. Intervenga il Garante dei minori.

Ecco il comunicato stampa della nostra sede nazionale (Roma, 29 novembre 2018).

L’Ente Nazionale Protezione Animali chiama alla mobilitazione tutti gli italiani, ma in particolare i residenti in Lombardia, all’indomani dell’approvazione della Legge di Semplificazione 2018 con cui il “Pirellone” ha dato il via libera al tesserino venatorio per i diciassettenni.

Non solo. Con questo provvedimento la Regione, su proposta della Lega Nord, ha fatto anche un altro regalo ai cacciatori: la possibilità di sparare alle volpi, sempre e dovunque. La decisione è motivata con una presunta e fantomatica pericolosità delle volpi, ma il vero obiettivo è quello di eliminare un competitor delle “doppiette”. Infatti, le volpi, che sono tra l’altro i principali predatori dei roditori (ne tengono sotto controllo la popolazione), si cibano di lepri e fagiani immessi a fini venatori, e finiscono quindi per entrare in “conflitto” con i cacciatori.

ENPA chiede a tutti di scrivere, telefonare, intervenire sui social della Regione e del Ministero dell’Ambiente, protestando contro quello che è un vero colpo di mano. Al contempo l’associazione sollecita il governo ad intervenire contro questo abuso e ad impugnare le norme sparatutto approvate con la Legge di Semplificazione.

Ma ENPA si appella anche al Garante dei Minori. «È scandaloso – denuncia Andrea Brutti dell’Ufficio Fauna Selvatica di ENPA – che la memoria delle vittime della stagione venatoria 2018/2019, alcune delle quali poco più che adolescenti, sia infangata con un provvedimento che arma i 17enni. È forse questa la risposta delle istituzioni alla richiesta di sicurezza dei cittadini? È questa la strategia per contrastare il bullismo e per educare i ragazzi al rispetto della vita? È questa la sensibilità mostrata dalle Regioni nei confronti di chi si è visto uccidere una persona cara dalle “doppiette”?».

Peraltro, non stupisce che la Regione Lombardia sia intervenuta sulla materia venatoria con l’esercizio della potestà legislativa e non con un atto amministrativo. «Così – prosegue Brutti – si è impedito a priori un eventuale ricorso al Tar da parte delle associazioni. Già in passato provvedimenti simili, compresi quelli approvati dalla Lombardia, sono stati dichiarati illegittimi dai TAR, dal Consiglio di Stato e dalla stessa Corte costituzionale».

Il governo e il ministro dell’Ambiente intervengano subito. Armare i 17enni vuol dire non solo turbarne l’armonioso sviluppo della personalità, in un’età così delicata per la formazione, ma creare ulteriori pericoli per l’ordine pubblico. Invece, autorizzare spari tutto l’anno contro le volpi significa creare un disturbo biologico insostenibile per gli animali, anche particolarmente protetti o rari, che stazionano o nidificano nel nostro Paese.