Romania andata e ritorno, la splendida esperienza di due volontari di ENPA Monza

Il nostro territorio, diciamolo francamente, è un’isola felice per quanto riguarda il randagismo, e la cultura e il rispetto animale, pur con qualche deplorevole eccezione, sono abbastanza radicati negli abitanti di Monza e dintorni. Non è così, purtroppo, in molte regioni del nostro Paese e anche oltreconfine ci sono situazioni critiche per non dire tragiche. Fortunatamente, però, ci sono persone che non si perdono d’animo e con coraggio affrontano anche le difficoltà create da amministrazioni ostili arrivando a costruire splendide realtà.

Sara Turetta, con la sua associazione Save the Dogs dal 2002 in Romania si impegna a combattere il randagismo attraverso campagne di sterilizzazione dei cani senza padrone e di proprietà, a diffondere una cultura di rispetto verso gli animali nella popolazione e a trovare famiglie adottive agli animali salvati in diversi Paesi europei (Svezia, Germania, Svizzera e Italia).

Simone Minichiello e Claudia Vaccari, co-responsabili del canile di Monza, hanno deciso di partire per conoscere in prima persona la triste realtà dei randagi rumeni poiché ormai da diverso tempo la sezione brianzola dell’ENPA collabora con STD accogliendo nel rifugio di Monza, ogni volta che è possibile, cani salvati in Romania dalla morte.

Una splendida realtà in un contesto difficile

Appena arrivati, Claudia e Simone sono stati catapultati nella difficile realtà rumena, cominciando a salvare un cane vissuto, dai due mesi di vita a un anno, chiuso in un piccolissimo recinto ed in più legato a catena. Una volta recuperato, lo hanno portato nella struttura di Save the Dogs a Cernavoda (166 km a est di Bucarest) dove è stato subito visitato; con Claudia e Simone ha fatto la sua prima passeggiata e accanto a loro ha imparato a conoscere un mondo per lui sconosciuto.

«La struttura – racconta Claudia – è molto bella, ci sono dipendenti che si occupano delle pulizie e delle passeggiate e i veterinari, presenti tutti i giorni, sono pronti a fare fronte anche alle situazioni più difficili. Sara Turetta ha fatto veramente un lavoro straordinario, sterilizzando gratuitamente cani che vivono in strada, cani di campi Rom e di persone che non ne hanno la possibilità. Con il suo staff cerca di salvare i cani che verrebbero sicuramente accalappiati, e quindi immediatamente soppressi con metodi crudeli, cioè tutti quelli che vivono nelle strade delle città e nelle zone limitrofe; poiché ormai conoscono perfettamente i loro luoghi di raduno, ogni giorni controllano le loro condizioni fisiche e portano cibo per sfamarli.

Laggiù si deve purtroppo combattere quotidianamente con una realtà difficile, perché la cultura del cane è completamente assente, i cani danno solo fastidio e di conseguenza vengono maltrattati.

Io e Simone – prosegue Claudia, educatrice cinofila  – durante la settimana di permanenza abbiamo lavorato sui problemi comportamentali con più cani possibili per poter dare loro la possibilità di essere proposti all’estero, e ci siamo dedicati in particolare a diversi soggetti problematici e svolto con loro un lavoro di socializzazione.

Per entrambi è stata un’esperienza forte ma meravigliosa che conto di ripetere al più presto!»

 

Pubblicato 6 aprile 2019