L’Australia brucia ma per il governo negazionista sono i cammelli che bevono troppo!  

Se non fosse vero sembrerebbe davvero una boutade: mentre l’Australia continua a bruciare, con 24 persone e almeno un miliardo di animali morti negli incendi, il governo negazionista Australiano ha deciso di abbattere 10 mila cammelli selvatici perché … consumano troppa acqua.

«Una decisione vergognosa, insensata e assolutamente inconcludente – ha affermato Carla Rocchi, Presidente dell’ENPA Nazionale – che denota una gestione assolutamente inadeguata e paradossale del problema degli incendi».

Secondo il rapporto “Brown to green” di Climate Transparency l’Australia è risultata ultima nella lotta al riscaldamento globale. Il Climate Change Performance Index (CCPI) 2020 ha recentemente assegnato all’Australia il rating più basso in assoluto nella valutazione della politica climatica di decine di Paesi. Non ha aiutato il cambio di governo: il primo ministro australiano Scott Morrison ha deciso di cancellare la cosiddetta Garanzia Energetica Nazionale (NEG), cioè un programma energetico che già era stato criticato da molti come ampiamente insufficiente per raggiungere gli obiettivi degli accordi di Parigi. L’Australia è il più grande esportatore mondiale di carbone e gas naturale liquefatto e il primo ministro il mese scorso ha respinto le richieste di ridimensionare l’industria australiana del carbone.

Nel suo discorso di Capodanno alla nazione, poi, Morrison non ha fatto alcun collegamento tra incendi e surriscaldamento globale, dicendo solo che si tratta di un calvario per l’Australia, ma che gli australiani hanno già affrontato e superato prove simili nel corso della loro storia.

«Forse qualcuno dovrebbe suggerire al premier sovranista – afferma Carla Rocchi – di ridurre le emissioni umane di gas serra e diminuire lo spreco di risorse idriche invece di pensare a fare una mattanza barbara e ingiustificata di cammelli».

Pubblicato il 14 gennaio 2020