Anche i rospi vittime della siccità. Il report di Amici della Natura.

L’associazione Amici della Natura di Triuggio (MB) organizza ormai da diversi anni una campagna di salvataggio dei rospi nel momento della migrazione. Questi animali, spinti dall’istinto riproduttivo, si muovono verso le pozze d’acqua per accoppiarsi e deporre le uova, incuranti dei pericoli, spesso mortali, che incontrano. Nel loro percorso notturno, infatti, incrociano strade e ovviamente autoveicoli, che raramente si fermano per lasciarli passare. Ciò provoca un altissimo numero di morti per un animale utilissimo all’ecosistema, la cui esistenza è già messa in crisi dalla rarefazione dei loro habitat naturali.

È pertanto preziosissima l’azione di volontari organizzati per raccogliere in secchi i rospi e permettere loro di attraversare le strade trafficate senza incorrere in pericoli, depositandoli al di là delle strade stesse.

A questa attività hanno partecipato negli ultimi anni anche diversi volontari dell’ENPA di Monza e Brianza.

Amici della Natura di Triuggio quest’anno ha stilato un interessante report sulla campagna di salvataggio anfibi mettendo a confronto i dati di quest’anno e quelli del 2021.

Il report di AdN: una migrazione anomala

Quest’anno, liberi dalle restrizioni che hanno caratterizzato gli scorsi due anni, i salvataggi sono iniziati il 14 febbraio quando si sono infatti registrati i primi movimenti, in concomitanza con l’arrivo della pioggia con una settimana di ritardo rispetto al 2021. Si sono svolti fino all’inizio del mese di maggio, seppur in modo frammentato e con alcune settimane di fermo fra la migrazione di andata e quella di ritorno a causa della prolungata siccità che ha caratterizzato l’inverno e l’inizio della primavera 2022.

In generale la siccità dell’inverno 2022 ha dato origine a una migrazione irregolare e scostante, con movimenti a singhiozzo caratterizzati da improvvisi incrementi seguiti da giorni e giorni di fermo assoluto. Ciò ha portato al protendersi della migrazione fino agli ultimi giorni del mese di aprile, fenomeno mai osservato dal 2018 a oggi.

Dati a confronto

Dal report emerge che nel periodo comune di censimento, dal 14 febbraio al 15 marzo, il numero di rospi salvati risulta inferiore nel 2022 rispetto al 2021. Tuttavia se confrontiamo le due campagne in toto, possiamo concludere che la popolazione sembra essersi mantenuta vitale (385 rospi contati nel 2021, 733 rospi contati nel 2022, con circa quattro settimane utili in più di campagna, se escludiamo le settimane di interruzione). Il tasso di mortalità registrato quest’anno è invece più alto, andando ad incidere di circa il 10% sugli esemplari portati in salvo dai volontari.

È importante inoltre segnalare il ritrovamento di tre esemplari di rospo comune Bufo bufo (due femmine e un maschio) affetti da probabile micosi infettiva (foto sotto); gli esemplari malati non sono stati toccati, né spostati per evitare il contagio.

Positiva l’osservazione di almeno tre rane di Lataste (Rana latastei), una specie la cui popolazione è costantemente in declino, minacciata dall’introduzione di gamberi alloctoni e pesci predatori, dall’abbassamento del livello delle acque e dall’inquinamento.

Ecco alcuni dati del censimento del biennio 2021/2022:

2021 – dal 4 febbraio al 14 marzo: 385 rospi contati in totale; 349 rospi andata (172 maschi e 177 femmine); 36 rospi ritorno (8 maschi e 28 femmine); 13 rospi morti.

2022 – dal 14 febbraio al 01 maggio: 779 rospi contati in totale; 467 rospi andata (351 maschi e 116 femmine); 266 rospi ritorno (205 maschi e 61 femmine); 46 rospi morti.

Sono state contate inoltre 12 rane, di cui 10 rane rosse (due 2 Lataste e otto Dalmatina) e due rane verdi; rane morte 2.

Sotto: girini di rospo comune (a sinistra), e adulti.

Per info:

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Pubblicato il 3 giugno 2022