Pedemontana, fauna selvatica in pericolo!

Con l’arrivo delle ruspe per la realizzazione della Pedemontana, in Brianza sono in pericolo non solo prati, campi e boschi ma anche la ricca e variegata fauna di selvatici che popola le aree che verranno attraversate dall’autostrada.

Sabato 12 aprile rappresentanti delle associazioni ambientaliste ENPA, Greenpeace, Lav e Lac (Lega per l’abolizione della caccia) insieme ai comitati che da tempo si oppongono al progetto pedemontana hanno organizzato la prima passeggiata congiunta di monitoraggio della fauna nei boschi di Lesmo (MB), attraversando le aree ancora libere dai cantieri e quelle già colpite dalle ruspe. 

Un disastro annunciato

Durante il percorso i volontari hanno constatato con amarezza che, in prossimità di un’area recintata dove sono già presenti le reti dei cantieri avviati, un intero bosco è stato cancellato: tutti gli alberi, alcuni dei quali quasi monumentali, sono stati abbattuti. Il tutto con il fondato dubbio se sia stato eseguito il monitoraggio preventivo della fauna selvatica che era previsto prima dell’inizio dei lavori. Questa, tra l’altro, è una stagione particolarmente delicata per i selvatici e l’inesorabile avanzata dei cantieri sta impattando negativamente sui delicati equilibri ecologici dei territori ancora verdi attraversati dal tracciato della Pedemontana.

I boschi coinvolti, infatti, ospitano numerose specie in fase di nidificazione, uccelli sia stanziali sia migratori che, disturbati dai lavori p dalla improvvisa scomparsa della vegetazione, potrebbero abbandonare i nidi o non riprodursi affatto, senza contare che molte specie di mammiferi, rettili e anfibi stanno uscendo dal letargo e che, non trovando più habitat boschivi e aree umide, vengono esposti a pericoli mortali (sono stati segnalati boschi ormai cancellati con presenza di tane attive e microhabitat fondamentali per la biodiversità già compromessi o distrutti).

157 specie di uccelli e 42 specie di mammiferi, rettili e anfibi sono sotto una costante minaccia per l’assenza del monitoraggio preventivo che sarebbe stato previsto dalla normativa e dalla VIA (Valutazione impatto ambientale).

Cinque punti per tutelare la biodiversità

Il sopralluogo ha fatto emergere l’importanza di una tempestiva azione che può riassumersi in 5 punti:

raccolta firme per chiedere il blocco dei cantieri in corso e di quelli previsti per consentire il monitoraggio

– richiesta ai comuni e a Pedemontana di rendere pubblici i monitoraggi

– tutela dei giovani alberelli che stanno ricreando spontaneamente il bosco

– posa di fototrappole per documentare la presenza della fauna 

– attività con i bambini e nelle scuole per sensibilizzarli al rispetto della natura.

Questo è solo l’inizio, perché fermare Pedemontana si può e proteggere la biodiversità è un dovere per tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente in cui vivono.

Pubblicato il 15 aprile 2025