Caso Bramini: anche i cani rischiano lo sfratto.

Della “vicenda Bramini” ne hanno parlato giornali e programmi televisivi a livello nazionale: Sergio Bramini, settantenne imprenditore monzese, è il protagonista di una storia che piacerebbe tanto a Pirandello, a Beckett o a Ionesco per quanto è assurda.

La sua azienda di gestione rifiuti, la Icom Spa, ha chiuso i battenti con un credito di 4 milioni di euro dallo Stato e pur di non lasciare a casa i suoi dipendenti, in attesa di ricevere i pagamenti, Bramini ha deciso di ipotecare la sua casa.

Bramini non è rimasto solo: il gruppo Facebook “Easy Monza” ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (firmata finora da oltre 66.000 cittadini) perché blocchi la procedura di sfratto esecutivo. E anche la politica non è stata a guardare, sono intervenuti sia il Movimento 5 Stelle sia la Lega: il senatore pentastellato Gianmarco Corbetta e il deputato leghista Andrea Crippa hanno deciso di eleggere il proprio ufficio parlamentare presso la casa di Bramini, che quindi, godendo di particolari privilegi, potrebbe per legge non essere pignorata.

Dopo il rinvio deciso ad aprile per motivi di ordine pubblico (grazie alle 350 persone che sono arrivate davanti alla sua casa per sostenere l’imprenditore), lo sfratto è stato rimandato al 18 maggio, a meno di sviluppi clamorosi Bramini e la sua famiglia dovranno quindi lasciare la loro unica casa, e il curatore fallimentare potrà quindi procedere alla svendita di una proprietà, che tra casa e uffici ha un valore di circa due milioni di euro, a prezzi risibili.

Quale destino per i quattrozampe di casa?

In questa situazione ai limiti del grottesco se non fosse così drammatica, si trova coinvolta suo malgrado anche l’ENPA di Monza e Brianza: Bramini, infatti, aveva a suo tempo adottato proprio al canile di Monza due cani, un rottweiler e una femmina di pastore tedesco, e anche loro, come i proprietari, rischiano lo sfratto.

Mentre per il primo molto probabilmente si potrà trovare una sistemazione, resta incerto il destino dell’anziana lupa, che Bramini non può portare con sé. Giorgio Riva, presidente dell’ENPA di Monza, ha fatto visita in questi giorni all’imprenditore (le foto sono state fatte in quella occasione). Oltre a esprimere a lui e alla sua famiglia tutta la solidarietà dell’ente per l’ingiustizia di cui è vittima, ha assicurato che in caso di necessità ENPA sarà pronta ad accogliere uno o entrambi gli animali, vittime innocenti, come il loro padrone, di questa storia di ordinaria malamministrazione pubblica.

(Pubblicato 15/5/2018)