ENPA e Protezione Civile: una svolta epocale

Venerdì 21 settembre è una data da segnare nella lunga storia dell’Ente Nazionale Protezione Animali: al Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, è stato firmato un protocollo d’intesa tra Associazioni animaliste e Protezione Civile per il soccorso agli animali nelle calamità. Protezione Civile e Protezione Animali, finalmente, lavoreranno di concerto laddove ce ne sarà bisogno in virtù di un coordinamento delle forze in campo che finora era venuto a mancare.

Si tratta, per Marco Bravi, presidente del Consiglio Nazionale di ENPA, di «un traguardo storico, il punto d’arrivo di un percorso, non privo di ostacoli, che ha visto una lunga e proficua interlocuzione, iniziata il 20 marzo 2017. Il protocollo d’intesa segna una svolta da un punto di vista non soltanto operativo, ma culturale, poiché, come previsto dagli articoli 1.1 e 2.6 del Decreto legislativo n.1 del 2 gennaio 2018, include a pieno titolo gli animali nel sistema di soccorso e di assistenza per le calamità naturali. Un sistema che grazie al protocollo sarà caratterizzato da competenze altamente professionali. È stata fatta una chiara e credibile scelta di campo, poiché si è deciso di puntare sul gioco di squadra tra le più grandi associazioni nazionali».

Entusiasta anche la Presidente nazionale di ENPA, Carla Rocchi, per la quale «anni di attesa e di speranza trovano finalmente un felice coronamento nell’accordo che lega le meritorie e riconosciute competenze pubbliche con le capacità e l’apporto delle forze del volontariato. Un grande risultato perseguito per anni, che produrrà una sinergia efficace e positiva anche sotto il profilo della cooperazione.»

Cosa cambierà

Grazie al protocollo d’intesa, l’operatore qualificato di protezione animale può essere chiamato a svolgere a pieno titolo attività di soccorso e di messa in sicurezza degli animali, di evacuazione delle strutture con animali, di allestimento di strutture temporanee per il ricovero degli animali e di realizzazione di presidi veterinari mobili, di supporto all’organizzazione delle aree di accoglienza della popolazione per quanto concerne la presenza, l’assistenza e il trasporto di animali non ricongiunti coi proprietari e, non ultimo, il ricongiungimento tra animali smarriti e i loro proprietari.

La nuova figura dell’operatore qualificato è suggellata (ove vi siano i requisiti) dall’applicazione ai volontari dei benefici di legge previsti dagli articoli 39 e 40 del Decreto Legislativo 1/2018.

ENPA sempre in prima linea

ENPA c’è sempre stato laddove calamità naturali hanno chiesto il suo intervento, fin dal terremoto del Friuli nel 1976. La sezione monzese, in particolare, è stata presente in occasione del terremoto che distrusse l’Irpinia nel 1980; allora la nostra sezione partecipò con una piccola squadra. Successivamente, dopo il terremoto in Abruzzo nel 2009, il presidente Giorgio Riva e alcuni volontari sono intervenuti in maniera più coordinata e articolata organizzandosi con il servizio veterinario locale, riuscendo a mettere in sicurezza numerosi animali e portando sul posto un intero camion di viveri raccolti grazie agli zoofili di Monza e Brianza. In quell’occasione, inoltre, arrivarono nel capoluogo brianzolo 14 cani e 14 gatti che non potevano o più restare sul territorio.

Con l’Abruzzo si è instaurato un legame di amicizia e solidarietà che è continuato e si è rafforzato in occasione del nuovo sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016: dal canile intercomunale di Monza, infatti, è stata inviata circa una tonnellata circa di cibo per cani alla volta della sezione di Avezzano.

Nelle foto: alcune istantanee scattate duranti le missioni ENPA nelle zone colpite da sisma.