Una primavera difficile per la fauna selvatica

Finora la primavera è stata decisamente capricciosa e con questi sbalzi termici, basse temperature

nidiaceo di allocco recuperato a Vimercate

e violenti temporali con grandine, le specie selvatiche si sono trovate in grande difficoltà.

Presso il rifugio ENPA di via San Damiano a Monza si è purtroppo registrato l’ingresso di molti animali in condizioni di salute veramente critiche: ricci affamati, pelle e ossa e con forme respiratorie più o meno gravi, rondoni caduti a terra a causa del forte vento, nidiacei che dopo essere usciti dal nido, di notte hanno dovuto sopportare da soli le basse temperature sotto qualche cespuglio e magari sotto la pioggia.

In molti non stanno sopravvivendo a queste condizioni climatiche anomale; fortunatamente non è questo il caso del nidiaceo di allocco salvato in extremis giovedì sera 16 maggio.

Anche la piccola cornacchia rinvenuta il 21 maggio claudicante sotto a un cespuglio a Monza, nel quartiere San Fruttuoso (foto grande in alto), è stata raccolta in tempo proprio prima di un forte temporale che sicuramente l’avrebbe portata all’ipotermia condannandola a morte certa.

allocco trovato a Vimercate

E come loro, fortunatamente altri animali selvatici vengono prontamente soccorsi da cittadini premurosi che li portano poi al nostro rifugio, dove trovano volontari esperti che sanno come assisterli.

Soccorso sì, soccorso no!

Nei due casi sopracitati prestare soccorso era assolutamente doveroso: uno era immobile, ipotermico e pieno di mosche, l’altra zoppicava e si trascinava con le ali.

Ma non sempre è così: non è insolito imbattersi in questo periodo anche in un “finto orfano” che se prelevato rischia di veder compromessa la crescita, perché ovviamente l’allevamento artificiale non è paragonabile a quello materno.

Ecco quando intervenire e quando, invece, no:

> Specie quali merli, cince, cornacchie e storni, sono un “classico” in questo periodo dell’anno, perché, come anche altri volatili, nel si sono adattate a un’urbanizzazione sempre più prepotente, da un lato traendone anche qualche beneficio (cibo, temperature più alte della città in inverno rispetto alla campagna circostante, vecchi edifici dove nidificare per alcune

allocco recuperato a Vimercate, il giorno dopo

specie, ecc), dall’altro subendone gli svantaggi (strade trafficate, gatti e cani domestici in circolazione, abbattimento di vecchi edifici, cantieri edili e soprattutto la presenza dell’uomo.

I merli e le cornacchie, infatti, ormai costruiscono i nidi nei nostri giardini ed è inevitabile che i piccoli nidiacei vengano trovati dall’uomo o dai suoi animali da compagnia, è per questo che risultano due delle specie che trovano più spesso ospitalità in tutti i centri di recupero della fauna selvatica.

Per loro natura è normale che escano dal nido quando sono ancora incapaci di volare e alimentarsi autonomamente, ma ciò non vuol dire che siano in difficoltà! I genitori, anzi, li seguono a distanza e li nutrono regolarmente finché non crescono abbastanza da volare via con loro. Quindi se sospettate che il piccolo possa essere abbandonato, osservatelo da una certa distanza (senza quindi spaventare eventuali genitori) per almeno un paio di ore; se in questo lasso di tempo nessun adulto si presenta per nutrirlo, allora, e solo allora, è il caso di intervenire, così come nel caso di una minaccia diretta rappresentata da cani o da gatti.

nidiaceo di cornacchia recuperata a Monza

> Nel caso dei rondoni invece è assolutamente necessario raccogliere sia adulti che nidiacei perché una volta caduti a terra, le loro zampine non permettono di spiccare nuovamente il volo e andrebbero incontro a morte certa.

Se sospettiamo che sia un adulto che sta bene, magari caduto a terra per errore, possiamo provare a tenerlo qualche secondo sul palmo della mano aperta, alzandola sulla testa, per vedere se vola via spontaneamente. Raccomandiamo in nessun caso di lanciare l’uccello nell’aria per vedere se è capace di volare: così si rischia solo di provocare più danni.

> I ricci sono animali notturni, quindi, come tutti i notturni (alcune specie di rapaci e i pipistrelli) vanno sicuramente raccolti se trovati a vagare con la luce del sole, perché significa che sono in uno stato di denutrizione tale da essere spinti a cercare cibo anche di giorno, sia adulti che cuccioli.

riccio trovato immobile di giorno sulle scale di un cimitero

Vanno raccolti anche ricci malati, che non si chiudono a “riccio” appunto, con molte zecche evidenti o ferite. Ma anche solo se nelle vicinanze di tombini aperti, piscine, strade troppo trafficate, reti metalliche o cantieri di lavoro: in questo caso bisogna allontanarli dalla fonte di pericolo, ma non troppo per non disorientarli.

Al contrario invece, non vanno disturbati se incontrati di sera/notte in zone tranquille.

ATTENZIONE: se raccogliete un riccio adulto sano perché magari in mezzo alla strada, non allontanatelo troppo perché potrebbe essere una femmina e se non riuscisse più a tornare alla tana, i cuccioli lasciati soli sarebbero condannati a morte.

> I cuccioli di lepri e minilepri, che non nascono in tane come i conigli selvatici ma tra la vegetazione, spesso vengono raccolti erroneamente senza essersi assicurati che siano orfani, perché la mamma li lascia in un posto considerato da lei sicuro e li va a trovare ogni tanto per allattarli. Anche in questo caso è bene aspettare qualche ora prima di raccogliere il piccolo e assicurarsi che sia davvero orfano.

Importantissimo è NON toccare cuccioli di mammiferi, per non contaminarli con il nostro odore di uomo, perché il loro olfatto sensibile porterebbe all’abbandono da parte della madre che non li riconoscerebbe più come suoi. Questo non vale per gli uccelli, ma è comunque

cuccioli di minilepre prelevati erroneamente dal pubblico

sconsigliato toccarli e disturbarli inutilmente se non c’è reale bisogno di salvataggio.

Raccomandiamo infine di tenere sempre al guinzaglio i vostri quattrozampe se non in apposite aree per lo sguinzagliamento, perché è facile che in questo periodo dell’anno si imbattano in cuccioli di minilepre, lepre, riccio, scoiattolo o nidiacei di uccello.

Per evitare sbagli, prima di raccogliere un selvatico, è sempre meglio chiedere consiglio al CRAS di Vanzago allo 02-9354 9076 (aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 18.00).

Ecco come soccorrerli  

passero implume

Naturalmente tutte le situazioni sopraelencate non devono essere prese in considerazione per nessuna specie o razza in caso di ritrovamento di un selvatico che sia implume a terra incapace di movimento, ferito, malato o in una situazione di pericolo (strada trafficata, presenza di gatti o cani nella zona, bambini dispettosi o pericoli artificiali). In questo caso è bene raccogliere subito l’animale, riporlo in una scatola con fori per l’aria e imbottita con della carta, non in gabbiette perché rischiano di rovinarsi il piumaggio o peggio ancora rompersi un’ala, oltre che stressarsi inutilmente.

Non somministrare assolutamente all’animale nessun tipo di alimento  (ad esempio il famoso pane e latte che spesso le persone danno ai piccoli ritrovati, potrebbero causare la morte degli stessi), ma solo acqua con un po’ di zucchero (data goccia a goccia facendola filtrare dai lati del becco assicurandosi che sia stata ingerita

scoiattolo rosso aggredito da cane nei giardini della Villa Reale

prima di darne ancora) per alzare il livello glicemico e portarlo immediatamente in strutture idonee – vedi indirizzi e numeri sotto.

I nidiacei sono animaletti molto delicati, è importante soccorrerli nel modo giusto e portarli immediatamente in strutture attrezzate e idonee.

Dopo il recupero non tenetelo a casa!

Purtroppo però sono ancora troppe le persone che dopo aver fatto l’opera buona di salvare un selvatico, per mancanza di tempo o voglia, se lo portano a casa per diverse ore o addirittura giorni, prima di consegnarlo a chi di dovere, causandone inevitabilmente la morte per carenza di cure e cibo adatti, o compromettendo per sempre la sua reimmissione in natura.

Altri addirittura, non pensano minimamente a portare l’animale ritrovato in una struttura idonea e lo crescono in casa costringendolo a vivere una vita inadeguata e contro natura, tenendo conto solo del loro stupido egoismo e non della salute, felicità e natura dell’animale che loro considerano ormai “domestico”, convinti che si affezioni a loro.

rondone adulto

Ricordiamo a tutte queste persone che oltre a essere immorale, la detenzione di fauna selvatica protetta e la loro cattura (anche se fatta in buona fede), è vietata per legge. Gli animali selvatici nascono liberi ed è giusto che vivano liberi.

Fondamentale è la velocità di “consegna”!

Bisogna sempre ricordarsi che, per esempio nel caso dei piccoli nidiacei, la mamma porta loro da mangiare ogni 30 minuti, 1, 2, 3 ore (a seconda dell’età). E cosi dobbiamo fare tempestivamente anche noi coi nostri futuri ospiti, per evitare che vadano in ipoglicemia, ipotermia e che muoiano di stenti nel giro di poche ore. Spesso quando si trova un piccolo caduto dal nido, passano già delle ore prima che qualcuno lo soccorra, se aggiungiamo altre ore prima di portarlo in un centro in cui possano aiutarlo, purtroppo il piccolo andrà verso morte certa.

capriolo allattato al CRAS ENPA di Genova

Come noi umani, prima un animale malato riceve le giuste cure, maggiori sono le possibilità di guarigione.

Il “caso” dei caprioli

Un classico esempio di quanto prima descritto viene denunciato dal CRAS ENPA di Campomorone (Genova) dove stanno arrivando diversi cuccioli di capriolo la maggior parte dei quali, come i finti orfani, rientrano nella casistica di animali “soccorsi” in buona fede, cioè prelevati da persone che hanno pensato fossero stati abbandonati dalle loro mamme che, invece, li hanno semplicemente “parcheggiati” – in un luogo sicuro e riparato – in attesa di tornare da loro.

capriolo allattato al CRAS ENPA di Genova

Come per gli altri mammiferi, in assenza di una reale e comprovata situazione di pericolo, i cuccioli di capriolo non devono essere mai toccati e lasciati dove si trovano, se non vogliamo che crescano  senza la mamma.

La presenza di cuccioli di capriolo nel CRAS ENPA ha determinato la necessità di ingenti quantità di latte di capra e le scorte sono ormai prossime all’esaurimento.

Per questo l’ENPA chiede l’aiuto di tutti partecipando all’iniziativa di crowdfunding promossa sulla piattaforma buonacausa.org. Si può aderire cliccando QUI.  Guarda QUI il bellissimo video.

INDIRIZZI UTILI

rondone nidiaceo

Parco Canile-Gattle di Monza (via San Damiano 21, Monza): 039-835623 (per i soccorsi, in caso del ritrovamento di selvatici a terra, feriti, malati, nidiacei, debilitati o semplicemente in difficoltà per il troppo freddo o troppo caldo, è a disposizione 365 giorni all’anno dalle ore 9.00 alle ore 18.30, in quanto durante la giornata sono sempre presenti operatori e volontari che puliscono, curano e sfamano i nostri animali, festività comprese. )
Pagina Facebook ENPA Monza e Brianza per consigli e informazioni.

merli nidiacei

Polizia Provinciale di Monza e Brianza (Via Donegani 4, Cesano Maderno) / tel. 0362-641725.

Polizia Provinciale di Milano (via Principe Eugenio 53, Milano) / tel. 02-77405808 tutti i giorni H24.

ENPA di Milano (via Pietro Gassendi 11, Milano) – tel. 02-97064220 (tutti i giorni, domenica e festivi compresi, dalle 9.00 alle 24.00) / mail info@enpamilano.org Per info utili sui selvatici, consultare il sito 

piccioni nidiacei

LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) Milano (sede nazionale) Via Andrea Solari 40 – 20144 Milano cell. 333-9206116 – tel. 02-47711806  / mail info@abolizionecaccia.it Per info utili sui selvatici, consultare il sito .

CRFS Centro Recupero Fauna Selvatica “La Fagiana” della LIPU, Via Valle – 20013 Pontevecchio di Magenta (MI) cell: 338-3148603. Accettazione animali tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:30, chiusura definitiva cancelli ore 17:00 / mail crfs.lafagiana@lipu.it / Sito Lipu Magenta.

CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) del WWF, in via Delle Tre Campane 21 a Vanzago (MI) – Tel 02-93549076 / sito. Il CRAS è aperto tutti i giorni dell’anno nei seguenti orari: 1 novembre – 31 marzo: 10.00/17.00, 1 aprile – 30 ottobre: 9.00/18.00.

Gruppo selvatici ENPA Monza. Per informazioni o consigli generici sui selvatici (NON per emergenze), o se siete interessati a collaborare con i volontari del gruppo selvatici dell’ENPA monzese, scriveteci a selvatici@enpamonza.it

Pubblicato il 25 maggio 2019