M49 e JJ4, quale destino aspetta gli orsi del Trentino?

Loro malgrado M49 e JJ4 sono diventati gli orsi più famosi d’Italia ma il loro destino è quanto mai incerto.

M49, una condanna a vita

M49, dopo 9 mesi di “latitanza”, era stato catturato il 29 aprile 2020 e riportato al centro faunistico del Casteller, vicino a Trento, da dove era fuggito. Qui è stato castrato chimicamente, un’operazione che, a detta dell’assessore Giulia Zanotelli della Provincia di Trento (Lega) è normale prassi per gli animali detenuti in cattività, e vengono somministrati integratori a base di sostanze naturali (aminoacidi e vitamine) che dovrebbero avere effetto calmante senza alterarne comportamento e fisiologia.

Non si è fatta attendere la reazione di ENPA che giudica “La castrazione chimica di M49 è un’ulteriore conferma che il suo destino è già stato deciso da tempo dalla Provincia Autonoma di Trento, che evidentemente non vuole lavorare per una sua reimmissione ma vuole detenerlo a vita. Una violenza inaccettabile, considerando che M49, colpevole solo di fare l’orso, è stato privato della libertà, sedato, quasi ammaestrato o comunque costretto ad abituarsi alla presenza dell’uomo “

La Provincia di Trento si è detta disposta a consentire il trasferimento di M49 “in strutture che eventualmente risultassero migliori per ospitarlo, ma solo se proposte risultassero ben documentate e tecnicamente valide”, vedremo quali saranno gli sviluppi.

JJ4, pena sospesa e poi?

Per le associazioni ambientaliste è stata “una giornata storica”; il Tar di Trento ha accolto, parzialmente, il ricorso che hanno presentato contro l’ordinanza di abbattimento dell’orsa JJ4 firmata dal presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, in seguito all’aggressione di due persone, padre e figlio, sul monte Peller. Il ricorso alla giustizia amministrativa è stato presentato da LAV, WWF, LAC, LIPU e LNDC e sancisce la sospensione dell’ordinanza fino al 30 luglio richiamando il principio di proporzionalità e la necessità di mettere in campo altre soluzioni “energiche” prima di considerare l’opzione letale. Il 10 luglio, comunque, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa aveva annunciato la volontà di dare battaglia legale contro la decisione di Fugatti, e le mosse del ministero per fermare l’abbattimento e l’ordinanza definita “spropositata”.

Il TAR in sostanza ritiene che prima dell’abbattimento – comunque previsto dal protocollo PACOBACE (Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali) in caso di pericolosità – la Provincia di Trento debba prima mettere in campo misure come la cattura e la reclusione dell’animale, oltre che procedere ad applicare all’orsa il radiocollare. JJ4 è salva, almeno per ora.

Pubblicato il 14 luglio 2020