L’ha trovata, l’ultima domenica di maggio, la responsabile del turno della mattina. Lei se ne stava tranquilla davanti al cancello del rifugio di Monza in via San Damiano (foto sotto a sinistra), come se aspettasse solo di entrare. È una capretta bianca di razza francese, ancora giovane e con le mammelle gonfie, segno evidente che stava ancora allattando.
La marca auricolare all’orecchio era stata rimossa. Molto probabilmente la capretta deve essere stata venduta per una di quelle macellazioni clandestine, purtroppo frequenti anche nella nostra zona, e chissà come è riuscita a fuggire e a eludere un destino altrimenti per lei già segnato. E che fine avrà fatto il suo piccolo? Nonostante le ricerche dei volontari, in zona non ce n’era traccia.
Visitata dai veterinari dell’ATS, la capretta è risultata affetta da un forte dissenteria, conseguenza di una alimentazione assolutamente non idonea. Sottoposta alle cure del caso, ora sta bene ma, come la prassi vuole, si trova in isolamento in attesa dell’esito dell’esame cui è stata sottoposta per la brucellosi.
Una pacifica invasione
Non si ferma dunque l’invasione “caprina”: dopo l’arrivo a Pasqua delle sette caprette “garibaldine” e quello di Patty e Selma, trovate a vagabondare per le vie di Concorezzo a metà aprile, anche Iolanda, come è stata battezzata, andrà a infoltire il sempre più nutrito gregge del rifugio monzese.
Vuoi adottare una capretta?
Ormai il nostro gregge è così numeroso che c’è solo l’imbarazzo della scelta!
ENPA ricorda che per possedere caprini e ovini è necessario avere un’autorizzazione specifica e il codice di stalla, oltre a disporre dello spazio idoneo alle loro necessità etologiche. Invita chi voglia adottare una o più caprette a contattarci, anche per ottenere tutte le informazioni necessarie, scrivendo alla casella selvatici@enpamonza.it.
Pubblicato il 22 giugno 2021