Li abbiamo chiamati così perché è come se non ci fossero. Se ne stanno nel loro recinto, magari arrivano fino alla rete (soprattutto Nonnino e Lunetta) ma poi appena si entra battono in ritirata e si rifugiano nelle loro cucce. Gli invisibili sono fatti così, tre cani avanti con gli anni e una vita passata in canile che nonostante la presenza di volontarie come Giulia che ha un debole per loro e di una mamma a distanza che va a trovarli molto spesso, non sono ancora riusciti a rompere quel muro di diffidenza che nutrono nei confronti dell’uomo. Con loro, del resto, non ci sono passeggiate al guinzaglio né coccole da fare, basta far sentire la propria presenza senza fare nulla.
È Giulia, del resto, quella che ci può dare le notizie più aggiornate sui nostri vecchietti: “Rioga purtroppo rimane sempre più in cuccia, mentre Nonnino quando mi vede scodinzola, lo so è una piccola cosa ma per me, da un cane come, lui è un passo da giganti! Prima quando arrivavo scappava a rintanarsi in cuccia ora non si avvicina ma mi gira in torno e mi osserva da lontano e mangia i biscotti anche se sono nel recinto. Così anche Lunetta sembra più serena, prima se si rendeva conto di essermi troppo vicina andava in panico ora si spaventa ma non rischia di farsi male per scappare.”
Sono miglioramenti piccolissimi, come vedete, ma molto importanti.