Abbandonato in una scatola un riccio africano

Singolare ritrovamento al canile di Monza.

Gli operatori e volontari del canile intercomunale di Monza sono – ahimè – abituati a trovare animali abbandonati fuori dal portone rosso: gattini piccolissimi, gatte in allattamento con tanto di prole, criceti e conigli, perfino un pastore tedesco legato a un palo. Ma è la prima volta che viene trovato un esemplare di riccio africano.
Il piccolo mammifero – Atelerix albiventrins-riccio africano_in mano volontaria-8s il suo nome scientifico – è stato depositato venerdì 23 gennaio davanti al rifugio di Via Buonarroti in una scatola di scarpe provvista di fori (foto in alto), sistemata a sua volta all’interno di una busta di plastica. Chi non aveva più voglia di occuparsi di lui non ha avuto nemmeno il coraggio di presentarsi per spiegare la situazione.
Si tratta di un giovane maschio albino (tutto bianco), battezzato Tabù dai volontari. È in buone condizioni generali, anche se ha entrambe le orecchie morsicate: forse nel negozio in cui è stato venduto viveva con altri simili, o forse l’acquirente ne aveva già uno a casa e sperava di farlo convivere con il nuovo arrivato, evidentemente senza successo. Presenta anche una piccola crosta a una zampa, forse un morso, più recente delle ferite alle orecchie che sono invece di vecchia data.
A differenza del riccio europeo, la cui detenzione è proibita dalla legge, da qualche anno il riccio africano comincia purtroppo a diffondersi come animale “da compagnia”, con un fiorente mercato anche tramite internet.
Una nuova casa per Tabù!
ENPA è assolutamente contraria al commercio e detenzione di animali esotici: ogni animali dovrebbe poter vivere serenamente nel proprio habitat naturale. Ma ormai per Tabù il danno è fatto e ora cerchiamo per lui un nuovo proprietario, più serio e responsabile del precedente.
Animale notturno, è solitario e schivo, anche se vispo, curioso e intelligente. Con temperature miti potrà vivere tranquillamente in un recinto in giardino, realizzato col plexiglass interrato, e provvisto di un buon riparo e tana in cui dormire durante il giorno. Non può essere lasciato libero poiché assolutamente impreparato alle condizioni atmosferiche e ambientali del nostro territorio. ns-riccio africano_primo piano
D’inverno invece, non andando il letargo come il cugino europeo, dovrà essere ricoverato in un recinto o ampia conigliera dentro casa (non adatte quelle con le sbarre). Non dovrà mancare una fonte di calore (luce riscaldante o tappetino riscaldante), da collocare in un angolo: la temperatura deve oscillare tra i 20/25 gradi. E ogni sera andrà fatto sgambare almeno un paio d’ore in una stanza messa in sicurezza (in natura camminano per diversi km ogni notte).
Tabù è abbastanza socievole, quando lo si prende in mano si apre volentieri anche se è ancora un po’ intimorito dai rumori forti, gli piace sgambettare in giro per la stanza in cui la volontaria Yasmine lo sta temporaneamente ospitando.

Info: per info sull’adozione di Tabù o sulla possibilità di collaborare con l’ENPA di Monza e Brianza nel settore degli animali selvatici/esotici, contattare Yasmine: selvatici@enpamonza.it.

Pubblicato il 30 gennaio 2015