L’importanza del microchip, anche per il micio

Il metodo che sicuramente si è rivelato più efficace per combattere il randagismo canino è stata l’obbligatorietà del microchip.

Ormai da moltissimi anni nelle regioni in cui questa pratica è stata correttamente e diligentemente adottata dalle ATS locali il randagismo canino, nelle sue forme endemiche, si è ridotto fino quasi a scomparire.

Non ci voleva molto a comprendere che per combattere il randagismo felino bastava rendere obbligatoria la microchippatura anche per i mici.

Cosa dice la legge lombarda

La regione Lombardia, ha reso obbligatorio il microchip per tutti i gatti nati o acquisiti a partire dal 1° gennaio 2020, da inoculare entro i trenta giorni di vita dell’animale o i quindici giorni dall’entrata in possesso

L’obbligo purtroppo non è retroattivo, per cui chi era già proprietario di un gatto prima dell’entrata in vigore della legge, può decidere o meno di applicare il microchip.

Unico caso di obbligatorietà a livello nazionale sussiste in caso di richiesta di passaporto europeo nel caso il micio debba andare oltreconfine.

Presso il canile/gattile di Monza tutti i mici, sia di colonia, che domestici da affidare o restituiti ai proprietari vengono microchippati.

Cos’è il microchip

Si tratta di un minuscolo dispositivo provvisto di un codice di identificazione unico per ogni animale, leggibile con un lettore a fibre ottiche, che viene inoculato in modo incruento e indolore dal medico veterinario sottocute nella zona laterale del collo. Il costo della prestazione può variare dai 30 ai 50 euro.

Il Medico Veterinario registra nell’anagrafe degli animali d’affezione il numero del microchip, dati segnaletici dell’animale, dati relativi al proprietario. Da questo momento l’animale è correttamente iscritto all’anagrafe.

Microchippate!

Quello del microchip per i gatti è un problema spesso sottovalutato, infinite sono le segnalazioni di gatti smarriti che non troveranno più il loro padrone. Analogamente presso i rifugi giungono un numero altissimo di animali (spesso vecchi e malati) che senza un mezzo di identificazione sono destinati a rimanere chiusi nei gattili con pochissime speranze di ritrovare il loro proprietario e, soprattutto, di venire adottati.

Per questo Enpa Monza e Brianza insiste sull’importanza di tutelare tutti i gatti, anche quelli per i quali il microchip non è obbligatorio: un piccolo codice numerico può salvarli in caso di fughe o smarrimenti o, peggio, nella malaugurata ipotesi nella quale possano essere vittime di incidenti, restituendoli al loro proprietario.

Lombardia e Puglia sono le uniche due regioni che hanno reso obbligatorio il microchip per i gatti.

Ci auguriamo che al più presto venga istituito un obbligo nazionale.

Pubblicato il 31 Luglio 2024