Ha fatto prendere ai suoi proprietari lo spavento più grande della loro vita. Ma dopo la lunga e imprevista gita fuori porta di Milly, la vita è tornata quasi come prima.
La bella gatta grigia di tre anni vive nel piccolo Comune di Casalmaiocco, in provincia di Lodi, con la sua famiglia, Claudia, ex volontaria di ENPA Monza, suo marito Paolo e le loro figlie Agata (5 anni) e Cecilia (3 anni).
Lo scorso 11 maggio 2015 viene consegnato a casa un nuovo divano e, curiosa come ogni felino che si rispetti, Milly pensa bene di dare un’occhiatina al furgone con il quale è stato portato. Solo che evidentemente l’ispezione va per le lunghe e quando l’autista riparte alla volta di Brugherio (MB), al confine con Monza, non si accorge di avere a bordo una passeggera clandestina. Se ne rende conto soltanto all’indomani del suo arrivo a Brugherio, in Viale Lombardia, quando la gatta salta giù dal furgone e se la dà a gambe levate.
Inizialmente Claudia e Paolo non si erano preoccupati per la sua assenza: è una micia indipendente e sicura di sé che ama vagabondare per il paesino. Ma quando, il 12 maggio, non si è ancora presentata per la pappa, cominciano ad avere dei sospetti. Dopo averla cercata per tutto il paese, viene il sospetto che possa essere salita sul mezzo del trasportatore – non sarebbe la prima volta, tra l’altro, che sale su un’auto lasciata aperta. Contattano il mobiliere per dare l’allarme, affiggono numerosi volantini a Brugherio e postano appelli sui social media.
Molti gli avvistamenti, specie in zona piscina, ma la gatta, peraltro molto socievole, rimane “assente ingiustificata” fino alla notte del 24 maggio quando una signora, che aveva letto uno dei volantini di smarrimento, la individua davanti a un bar della città brianzola.
Così, dopo ben due settimane di latitanza, a oltre 30 km da casa sua, la gatta viene recuperata dal servizio di zooprofilassi dell’Asl e portata al canile di Monza in via San Damiano. Riunita finalmente alla sua famiglia (nella foto, scattata al canile di Monza), Milly è sembrata contenta di tornare a casa e le bambine, molto legate alla loro amica felina, sono felicissime. La gatta non è deperita – evidentemente è riuscita a trovare da mangiare durante il suo soggiorno a Brugherio – ma è comprensibilmente ancora un po’ nervosa.
Speriamo che la sua trasferta interprovinciale fuori programma abbia soddisfatto il suo desiderio di conoscere il mondo.
Il misterioso caso del microchip sparito
La storia di Milly ha avuto, per fortuna, un lieto fine. Ma c’è un risvolto decisamente inquietante. Claudia e Paolo l’avevano prudentemente fatta microchippare presso il loro veterinario di fiducia, ma quando la gatta è stata recuperata a Brugherio, il lettore chip ha dato esito negativo: il microchip non c’era più. Si tratta di un evento possibile, specialmente nei primi giorni dopo l’applicazione, sebbene non comune. Era successo, ad esempio, alcuni anni fa a un cane caduto nel canale Villoresi a Monza, ricoverato al canile di Monza, curato e chippato, poi adottato dal suo coraggioso soccorritore: anche nel suo caso a distanza di pochi mesi il microchip non è stato rilevato.
Consigliamo quindi ai proprietari sia di cani che di gatti di richiedere il controllo periodico per verificare la presenza del chip, magari in occasione di una visita veterinaria. Ricordiamo inoltre di registrare presso l’Anagrafe degli Animali d’Affezione (il registro nazionale dei cani, gatti e furetti identificati con microchip) ogni cambio di residenza o di proprietà. Per i gatti non è obbligatorio il microchip, ma è una pratica sempre più diffusa e caldamente consigliata.
Per info: consigliamo di consultare il sito web del Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=208&area=cani&menu=anagrafe