Una corda della tapparella per tenere legate due caprette
Giovedi scorso, verso le 13 arriva in Asl una telefonata che richiede un immediato intervento: in un terreno a Paina di Giussano è stata segnalata la presenza di due capre molto magre, esposte alle intemperie e senza cibo né acqua, come “catena” una corda per tapparelle lunga appena un metro.
Immediato scatta il sopralluogo e in brevissimo tempo giungono sul posto i volontari del Nucleo Antimaltrattamento Enpa Monza, il veterinario ufficiale Asl e una pattuglia della Polizia locale (ringraziamo entrambi per la consueta disponibilità) che verificano la veridicità della segnalazione: le due capre sono visibilmente sottopeso e detenute in condizioni assolutamente non confacenti alle loro caratteristiche etologiche.
I poveri animali vengono immediatamente rifocillate con acqua e viene allungata la corda che le tiene legate e nel frattempo si riesce a rintracciare il proprietario, un pensionato di cittadinanza italiana che si giustifica asserendo che la situazione era del tutto provvisoria e che le caprette, acquistate per compagnia e di circa sei mesi di età, erano legate solo da poche ore.
Queste giustificazioni nono sono state ritenute sufficienti, viste le condizioni dei due animali che oltretutto erano privi di qualsiasi documentazione che è indispensabile per la loro detenzione.
Dopo aver rilasciato diverse sanzioni amministrative inerenti alle modalità di detenzione e alla mancanza di documenti, quindi, le caprette sono state ritirate e portate presso il rifugio Enpa Monza.
Qui sono state regolarizzate, visitate e curate, dal momento che una soffre di tosse, probabilmente dovuta alla compressione del collare.
Troppo spesso questi animali vengono acquistati senza conoscere le loro esigenze né la documentazione necessaria per la loro detenzione (quanti
sanno cos’è un numero di stalla?), per questo ENPA ricorda di prendere le necessarie informazioni per evitare di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge.