Sono sempre più numerosi i casi di disagio, sia economico sia sociale, che coinvolgono anche i nostri amici animali, quando non si arriva a veri e propri casi di “animal hoarding“, un disturbo mentale. Conosciuto anche come disposofobia, porta chi ne soffre ad accumulare, letteralmente, animali, il più delle volte in ambienti dove disordine e degrado la fanno da padrone, cui si aggiunge l’incapacità di garantire cure adeguate sotto il profilo igienico-sociale-ambientale.
L’animal hoarder tende molto spesso ad antropomorfizzare gli animali; non c’è in lui volontà di fare loro del male: anzi, ogni animale è considerato parte della “famiglia”. Purtroppo spesso però “l’accumulo” sconfina in violazioni amministrative / penali, creando situazioni davvero difficili che mettono in pericolo la salute psico-fisica degli animali.
L’ultimo caso in ordine di tempo ha per scenario Arcore (MB). Grazie a un esposto di privati cittadini, il Nucleo Antimaltrattamento dell’ENPA di Monza e Brianza effettua un sopralluogo poiché veniva segnalata la presenza nel giardino dell’abitazione di un cane con evidenti difficoltà deambulatorie e di altri due/tre cani detenuti perennemente in casa.
Da questo primo sopralluogo si evinceva che il cane segnalato non presentava alcuna problematica: viveva libero di circolare sia in casa sia all’aperto, era regolarmente registrato e il movimento difficoltoso era dovuto esclusivamente all’eccessivo sovrappeso e all’età avanzata.
La brutta sorpresa
Il problema si è manifestato in tutta la sua gravità una volta all’interno dell’abitazione. Qui vivevano, in uno stato di abbandono e degrado generale, non solo il proprietario e sua madre ma anche 22 cani incrocio pinscher (tra cui una mamma con cuccioli lattanti, nella foto sopra) che venivano detenuti esclusivamente in casa, con ovvie conseguenze igieniche e ambientali, liberi di accoppiarsi tra di loro.
Nessuno di loro era mai stato visitato da un veterinario e tutti i cani presenti, seppur non “maltrattati” nel senso letterale del termine, erano comunque in condizione di malgoverno, costretti a subire, per l’ambiente in cui vivevano, gravi deprivazioni psico-fisiche e sociali.
Una volta informati circa la corretta gestione degli animali, i proprietari, presa coscienza della situazione, si sono resi disponibili a collaborare per risolvere la problematica.
Gli operatori del Nucleo Antimaltrattamento ENPA hanno quindi effettuato un sopralluogo congiunto con Polizia Locale e i Tecnici e Veterinari ATS (che come sempre ringraziamo per la professionalità dimostrata anche in questo caso). E, tra lo stupore dei proprietari, si è proceduto quindi alle visite veterinarie e alla schedatura di tutti i cani presenti (solamente due risultano regolarmente iscritti in anagrafe canina regionale).
Gli animali sono stati quindi sequestrati e portati al canile convenzionato con il comune di Arcore. Sono stati lasciati alle cure dei proprietari esclusivamente due cani, sterilizzati da ENPA Monza al fine di evitare nuove nascite.
Pubblicato il 15 agosto 2017