Il Nucleo Antimaltrattamento non si ferma mai!

È stato un ottobre denso di interventi per il Nucleo Antimaltrattamento dell’ENPA di Monza e Brianza che, instancabile come sempre, in questo mese si è trovato a gestire tre casi nel giro di pochi giorni.

Un bel lieto fine per il cucciolo Arturo

Durante un sopralluogo effettuato insieme ai veterinari ufficiali ATS e a una pattuglia della Polizia Locale, nell’ambito di uno dei periodici controlli nei campi Rom in via Offellera a Monza, i volontari notano un piccolo accampamento in cui vive una famiglia di Rom insieme a diversi cani legati alla catena, alcuni sprovvisti di qualsiasi sistema di identificazione. Ai proprietari viene fatto presente che il regolamento regionale vieta l’uso della catena e tutti gli animali vengono successivamente regolarizzati sul posto.

Dal momento che i cani sembrano godere di un buono stato di salute, tutto sarebbe finito lì, ma prima di terminare il sopralluogo c’è un’amara sorpresa: nascosti sotto un automobile abbandonata circondata da cumuli di macerie viene ritrovata anche una cagnetta insieme al suo cucciolo di circa due mesi, senza una cuccia che possa offrir loro un riparo (foto in alto e in fondo). Come gli altri, non risultano né iscritti all’anagrafe né vaccinati.

Mamma e cucciolo vengono quindi portati in canile per le opportune visite; la mamma, una volta sterilizzata e vaccinata, viene riportata al campo con l’obbligo di tenerla libera insieme agli altri cani. Il piccolo, battezzato “Arturo” da un agente di Polizia Locale intervenuto insieme ad ENPA e ATS, una volta messo in regola, visitato e sverminato, ha avuto la fortuna di essere subito affidato a una bella famiglia.

Ovviamente si continuerà a monitorare anche in futuro la situazione del campo Rom per evitare il reiterarsi di tali situazioni.

Si va per un cane, si trova una tartaruga!

Un provvidenziale controllo di un cane a Meda (MB) ha permesso ai volontari ENPA di rinvenire in un giardino un piccolo terrario molto sporco e in stato di apparente abbandono (foto piccola a sinistra e foto grande in fondo). L’intervento è stato quindi d’obbligo e i proprietari hanno giustificato il totale degrado in cui viveva la povera tartaruga di terra adducendo gravi problemi familiari che impedivano loro di dedicarle tempo e attenzioni.

Effettivamente la tartaruga era costretta a vivere in un terrario completamente sporco e maleodorante, sprovvista d’acqua e con del cibo, oltretutto sbagliato per questo esemplare, ormai marcio. L’animale era inoltre sprovvisto di regolare documento Cites (documento irriproducibile creato alla nascita dell’animale) ed è quindi stato portato via.

Battezzata “Crasseux” (che vuol dire sporcizia, un chiaro riferimento alle sue condizioni di vita) è attualmente in cura presso il parco-rifugio di Monza.

Reclusa sul balcone e con la museruola.

L’ultimo intervento è stato eseguito grazie a una segnalazione da parte di alcuni solerti cittadini che, a passeggio con il proprio cane, avevano notato un cucciolone detenuto sul balcone di un appartamento a Monza, addirittura con la museruola. Vista la gravità della segnalazione, nonostante fosse ormai sera, il Nucleo Antimaltrattamento decide di intervenire avendo purtroppo già dalla strada la conferma visiva di quanto segnalato: il povero cane, che si scoprirà essere una femmina di giovane età, è confinato sul balcone (ma senza museruola) e piange con lo sguardo verso la finestra chiusa, mentre all’interno dell’abitazione la  famiglia sta cenando come se nulla fosse.

Una volta contattata, la famiglia ha dichiarato di non essere a conoscenza di leggi che vietano la detenzione sul balcone (si sono appena trasferiti a Monza dal Sud Italia) e che la museruola è stata usata, spesso, a tutela del cane che, a causa della giovane età, non è educato e mangia di tutto. Ovviamente a nulla sono valse le giustificazioni, perché nulla può giustificare una simile detenzione e il cane è stato portato via.

In canile la cucciolona, chiamata “Mussa“, ha dimostrato un carattere dolcissimo, è vivace e curiosa come tutti i cani della sua età e ora è in attesa di una famiglia “vera”.

Qui sotto, tre immagini degli animali maltrattati:

  • Arturo e sua mamma sotto un’automobile, loro unico riparo;
  • la tartaruga da terra nella sua minuscola teca sporca;
  • la cagnetta Mussi sul balcone con la museruola.

mde