Tartarughe, il 13 agosto si avvicina: cresce il timore di abbandoni

Ne abbiamo già parlato a fine giugno nel nostro articolo qui, ma è bene ricordarlo: c’è tempo fino al 13 agosto per denunciare il possesso di tartarughe d’acqua del genere Trachemys, per effetto del decreto legislativo n° 230 del 15 dicembre 2017, entrato in vigore il 14 febbraio di quest’anno, che ne vieta la commercializzazione, la riproduzione e l’introduzione sul territorio nazionale.

I proprietari dell specie tartarughe a guance gialle (Trachemys scripta scripta), di quella dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans) e dalle orecchie arancioni (Trachemys scripta troostii) devono quindi denunciarne il possesso al Ministero dell’Ambiente entro 180 giorni dall’entrata in vigore, quindi entro il 13 agosto 2018, attraverso un modulo che si può scaricare collegandosi al sito dell’ENPA nazionale qui o al nostro, il tutto assolutamente in modo gratuito e semplice.

Nella grafica in fondo, come identificare di quale sottospecie (scripta, elegans o troostii) sia la tua tarta.

Non si tratta di un capriccio dell’ultim’ora, né queste tartarughe sono diventate improvvisamente antipatiche. Il fatto è che si tratta di specie altamente invasive che hanno finito con l’alterare gli ecosistemi in cui sono state introdotte.

ENPA di Monza e Brianza è riuscita far ricoverare 25 esemplari in strutture idonee, ma il numero di  abbandoni di Trachemys comincia a essere preoccupante. Nell’ultimo mese ne sono arrivate una decina nella struttura di via San Damiano, trovate in ogni pozza d’acqua a diposizione (fontanelle, anche quelle in piena città, laghetti di pesca sportiva e laghetti di parco e Villa Reale) come se la tartarughe che si è scelto di tenere in casa fossero diventate improvvisamente di troppo, qualcosa di cui liberarsi al più presto. Nell’immagine sopra, la tartaruga trovata in una fontana monzese.

Eppure si tratta solo di compilare e spedire un modulo, tutto qui. E non costa nulla. Per questo ENPA invita i proprietari di Trachemys a mostrare un maggior senso di responsabilità e di senso civico e a non abbandonare queste tartarughe che, se rilasciate in natura, possono solo fare danni.

Non solo Trachemys

Oltre alle Trachemys vengono acquistate nel nostro Paese molte altre specie di tartarughe alloctone, come il Pelodiscus sinensis (nota con il nome comune, tartaruga guscio molle cinese), di origine asiatica e provvisto di un guscio molle al posto della “solita” corazza e di un naso a proboscide.

Un esemplare è stato rinvenuto giorni fa nel lago di Garda (vedi foto). Molto probabilmente è stato acquistato avventatamente e poi abbandonato nelle acque lacustri, senza minimamente preoccuparsi del fatto che possa costituire una minaccia per la fauna locale.

Come identificare la tua Trachemys.