I medici confermano: avere un cane allunga la vita

Diciamo la verità, chi ha la fortuna di vivere con un cane lo ha sempre pensato, ma ora avere un cane allunghi la vita è stato confermato da una revisione sistematica che ha preso in esame quasi 70 anni di ricerche e coinvolto quasi 4 milioni di persone in diversi Paesi, come è scritto nel sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo).

La bella notizia viene peraltro confermata da uno studio pubblicato recentemente su ‘Circulation‘ – la rivista dell’American Heart Association.

«L’avere un cane è associato a una riduzione del 24% della mortalità per tutte le cause» – ha affermato la dottoressa Caroline Kramer, endocrinologa e autrice principale della ricerca. Ancora una volta, la meta-analisi ha riscontrato un beneficio ancora maggiore per le persone che avevano già avuto un infarto o un ictus. «Per quelle persone avere un cane è ancora più vantaggioso: hanno un rischio ridotto del 31% di morire di malattie cardiovascolari», ha concluso Kramer. La novità di questa revisione sistematica, spiega Fnomceo, sta nell’aver provato che avere un cane è protettivo contro la morte per qualsiasi causa.

Un cane fa bene a tutte le età!

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention statunitensi, gli studi dimostrano che i cani riducono lo stress in quasi tutte le fasi della nostra vita: influenzano lo sviluppo sociale, emotivo e cognitivo nei bambini, promuovono uno stile di vita attivo e sono persino in grado di rilevare convulsioni epilettiche in arrivo o la presenza di alcuni tumori. «In generale, per quanto riguarda la salute cardiovascolare, prima implementiamo comportamenti più sani meglio è, dal camminare al non fumare, e penso che avere un cane faccia parte di questo», conclude la Kramer.

Ma anche i mici…

E per tutti coloro che invece preferiscono un meno impegnativo gatto? Anche i piccoli felini possono essere di aiuto: uno studio del 2009, infatti, ha riscontrato un minor rischio di morte per infarto miocardico e malattie cardiovascolari, incluso l’ictus, per i proprietari di gatti, anche se avevano ormai smesso di viverci insieme.

Pubblicato il 14 gennaio 2020