Mentre la Regione Lombardia, in questo periodo di coronavirus, perde tempo prezioso per mettere mano a leggi ed emendamenti volti a favorire in tutti i modi la lobby dei cacciatori, mentre la stessa Regione Lombardia spende in tre anni 600 mila euro dei cittadini lombardi per la manutenzione e conservazione dei roccoli (strutture utilizzate per la cattura di decine di migliaia di uccelli migratori destinati al mercato dei richiami vivi), le associazioni protezionistiche del territorio sono le sole a farsi carico dei selvatici recuperati da privati e forze dell’ordine.
La struttura di via San Damiano a Monza è ormai da tempo considerata dai cittadini brianzoli un fondamentale punto di riferimento e una prima stazione di soccorso di tutti i selvatici rinvenuti sul territorio. Il numero di animali arrivati e accuditi sta crescendo a causa anche delle condizioni atmosferiche e dei violenti temporali di questi giorni.
A tutti questi animali vengono date accoglienza, prestate le prime cure, fornito cibo specifico (tutti i nidiacei sono da nutrire ogni ora!) in attesa di poterli stabilizzare e trasportare al centro di recupero animali selvatici autorizzato di Vanzago (MI), il tutto con mezzi dell’ENPA e a spese dell’associazione. Per questa preziosissima attività non sono previsti finanziamenti pubblici ma tutto si regge sulle offerte dei soci e degli amici dell’ENPA di Monza.
Quanti arrivi!
Qui di seguito una sintesi degli animali selvatici arrivati alla struttura di Via San Damiano nei mesi di maggio e la prima metà di giugno.
L’ultimo in ordine di tempo un nidiaceo di gheppio soccorso da Omar, un ragazzo di Villasanta (MB) che l’ha trovato in una via del centro. Con vero spirito zoofilo l’ha messo in una scatola di cartone bucherellata e con la mamma l’ha immediatamente portato al rifugio di Monza gestito dall’ENPA. L’animale, in buone condizioni, è stato nutrito con fegatini di pollo e preparato alla partenza per il CRAS di Vanzago, gestito dal WWF.
Sempre a Villasanta, nei giorni precedenti, erano stati trovati altri due nidiacei di gheppio di cui uno purtroppo già morto probabilmente per la caduta dal nido. Il giorno precedente era stata la volta di uno splendido nidiaceo di picchio verde e di un pipistrello.
Ma nel mese precedente l’ENPA di Monza ha accudito anche un balestruccio, quattro cinciallegre, una cinciarella, un codirosso, una colomba, dieci cornacchie, un fringuello, tre gazze, un germano, ventisette merli, un passero, due picchi, dodici piccioni, una quaglia, quattro ricci, una rondine, sei rondoni, quattro storni e una tortora dal collare, per un totale di 87 animali.
NELLE FOTO dall’alto: picchio verde; nidiaceo di cinciallegra; gheppi; picchio verde; rondone e merlotto mentre vengono nutriti; nidiaceo di gheppio; rondine.
NEI VIDEO: i gheppi nidiacei mentre vengono nutriti
Pubblicato il 16 giugno 2020