La storia di Blizza non è che un’altra testimonianza di quanto profondo sia il legame che unisce l’uomo a un cane.
«Blizza – ci racconta la sua “mamma” umana – è arrivata in famiglia il 15 gennaio 2013. Io e mio marito eravamo venuti in canile a Monza per un’adozione ed è stato amore a prima vista. Era una femmina di pitbull di 8 mesi prelevata da un campo rom dove era tenuta a catena. Era un esemplare bellissimo e si è subito dimostrata dolcissima e molto molto affettuosa e, nonostante la pessima fama che accompagna questa razza, andava d’accordo anche con i suoi simili, maschi e femmine, il suo compagno di giochi era un incrocio di Beagle, di nome Whiskey, adottato sempre al canile di Monza.
Quando per strada incontravamo qualcuno come si accorgeva che la guardavano si avvicinava per farsi accarezzare e coccolare, le volevano tutti bene.
Si è subito affezionata a tutti e due – prosegue la signora – ma con mio marito ha instaurato un rapporto strettissimo, viveva in simbiosi con lui, era attaccatissima. Era felicissima quando la portava con lui nelle passeggiate in montagna. Appena lo vedeva preparare lo zaino non stava più in sé dalla gioia.
Quando lo scorso anno mio marito è mancato improvvisamente per un brutto male per lei è stato un colpo molto forte, nonostante cercassi di starle vicino il più possibile dimostrandole tutto il mio affetto e il mio amore è diventata un cane triste. Si vedeva dalla sua espressione. Se ne stava tutto il giorno fuori in terrazza con la speranza di vederlo arrivare da un momento all’altro. Quando uscivamo, non voleva mai rientrare, mi portava in tutti i luoghi dove era solita andare con lui, voleva ispezionare tutte le strade anche dove non era mai stata, alla continua ricerca. Dopo un anno di sofferenza sua e mia qualche settimana fa ci ha lasciato, ha voluto raggiungere il suo padrone per stare sempre insieme con lui.
Si è spenta improvvisamente nel sonno – conclude la proprietaria di Blizza – le avevo parlato dieci minuti prima e mi aveva guardato come sempre con i suoi dolcissimi occhioni, poco dopo sembrava dormisse, l’ho chiamata, ma inutilmente. Anche il veterinario dice che senz’altro ha sofferto tantissimo, il suo cuore non ha più retto, ed è morta di dolore.»
Un lieto fine dal sapore dolceamaro
Una curiosità: la proprietaria di Blizza ci ha raccontato la triste storia dopo essere stata contattata dalla volontaria Dolores che gestisce la rubrica Lieto Fine sul nostro sito e pagina Facebook.
In fin dei conti, anche se Blizza non c’è più, un lieto fine c’è stato lo stesso, perché non potremmo chiamare altrimenti quegli anni passati nel calore di una vera famiglia.
Un monumento alla fedeltà
È assai difficile oggi incontrare un cane che si chiami così, ma Fido è sicuramente il nome da cane per antonomasia e quelle quattro lettere rappresentano quella che è forse la qualità più spiccata nel nostro amico a quattrozampe: la sua assoluta fedeltà, spesso fino alla morte.
Non tutti sanno che proprio a Fido è stato dedicato un monumento che si trova a Borgo San Lorenzo (FI), eretto in onore di un cane che per ben 14 ha aspettato alla fermata della corriera il suo padrone, morto sotto un bombardamento.
Fido e Blizza, in fondo, sono solo due dei tanti, perché sulla fedeltà del cane noi umani avremmo tanto da imparare…
Pubblicato il 16 settembre 20202