Ogni anno i fuochi d’artificio e i botti sparati nella notte di san Silvestro causano vittime e feriti tra gli umani, ma ancor di più tra gli animali. Si possono stimare in decine di migliaia gli animali domestici che muoiono e scappano terrorizzati, tantissimi i selvatici che vengono feriti o intossicati, innumerevoli gli uccelli che, disorientati e impauriti, vengono soccorsi perché hanno sbattuto contro finestre o muri nel tentativo di fuggire. Non dimentichiamo che la fauna selvatica è un bene indisponibile dello Stato, che avremmo tutti l’obbligo di tutelare.
La pessima abitudine di festeggiare la fine dell’anno con un concerto di assordanti botti è purtroppo lontana dall’essere abbandonata: sembra anzi anticipare sempre più il suo inizio.
Le Ordinanze che vietano l’uso di botti, petardi e fuochi d’artificio sono inefficaci senza effettivi controlli e soprattutto senza il divieto, non solo l’utilizzo, ma anche di vendita di articoli pirotecnici rumorosi.
Vietati dal regolamento
A Monza il Regolamento di Polizia Urbana in vigore dal 2019 ha introdotto il divieto permanente di utilizzo dei materiali pirotecnici.
In particolare l’art. 27 esplicita il divieto di “far scoppiare mortaretti, prodotti esplodenti ed artifici pirotecnici ad effetto di scoppio, anche se di libera vendita” nelle aree monumentali e del centro storico, in prossimità di parchi e giardini, di ospedali e istituti di cura e di tutte le zone ove vigono i principi di fruibilità degli spazi pubblici e del decoro urbano.
Anche a Lissone il divieto è previsto dall’articolo 30 del Regolamento di Polizia Urbana, in vigore non solo durante le festività natalizie, ma tutto l’anno.
In alcuni comuni brianzoli i primi cittadini, ad esempio di Usmate Velate e di Villasanta, pur non emettendo ordinanze, hanno invitato a festeggiare l’ultimo dell’anno in maniera consapevole.
Come proteggere gli animali d’affezione
Per utili consigli su come proteggere i nostri pet, leggi il nostro articolo di dicembre 2021.
Non solo pericolosi, ma anche inquinanti!
Ogni anno, nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, si registra un picco degli inquinanti dell’aria che respiriamo in città. I botti di Capodanno, infatti, sono dannosi per la salute di tutti perché immettono nell’atmosfera grandi quantitativi di PM10, un inquinante pericoloso, come evidenziato dai dati diffusi dai dalla Regione Lombardia.
Gli inquinanti prodotti dagli scoppi contengono, tra l’altro, valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, bromo e piombo.
E i rifiuti?
I botti vogliono dire anche più rifiuti: secondo i dati della SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) circa 60.000 involucri, pari a circa 3-6 tonnellate di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno, rimangono nelle strade e nelle piazze delle nostre città. Si tratta peraltro di rifiuti difficili da differenziare perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla e il restante 30% da polvere pirotecnica (in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame).
Le alternative ci sono
Esistono tantissime alternative valide ai fuochi d’artificio, più rispettose nei confronti di tutti gli animali, quali fontane luminose e droni adornati da led multicolori che, manovrati da terra con appositi software, compiono elaborate evoluzioni e formano figure colorate.
ENPA Monza rinnova il suo invito a prestare la massima attenzione alla sicurezza dei propri animali domestici, sensibilizzare a una cultura del rispetto e dell’ambientalismo, ma soprattutto a non unirsi a questo concerto di morte.
Pubblicato il 30 Dicembre 2023