Arrivederci caprette, addio William!

Vi ricordate le due caprette recuperate nel mese di giugno perché trovate legate con una corda di tapparella a mo’ di catena in un terreno a Paina di Giussano (MB)?
Una volta arrivate nella struttura di via Buonarroti (dove è rimasto il gruppo di erbivori dopo il trasloco del canile in Via San Damiano) erano state subito curate (una soffriva di tosse) e rifocillate e avevano rivelato un carattere dolcissimo.capre-baita-NS

A distanza di un paio di mesi per loro è arrivato un bellissimo lieto fine: sono state, infatti, adottate da Bianca e sono andate a vivere tra i pini e i castagni della Baita Monte Croce, sopra Como, gestito dai Jennifer e Laura, insegnanti di equitazione. Qui godranno della compagnia di altri animali, come le due caprette, Agnese e Sister, una “vecchia” conoscenza dell’ENPA. Sister, infatti, dopo essere stata accalappiata a Seveso, ha trascorso quattro anni nel reparto erbivori della struttura di via Buonarroti.
Per info: Facebook Baita Monte Croce e sito Baita Monte Croce/
Ciao William
Dopo queste bella notizia ce n’è purtroppo una decisamente meno bella: abbiamo dovuto salutare William, il nostro bellissimo caprone, scomparso a causa di gravi problemi intestinali.
William era arrivato in canile quattro anni fa in seguito a un maxisequestro in un “allevamento” gestito da un pensionato nella verde Brianza. william-NS
Come tutti gli aristocratici che si rispettino, si era portato dietro una vera e propria corte composta da altre capre, anatre, oche e galline. Era il periodo del matrimonio regale tra il principe William e Kate Middleton nel 2011 ma si era anche in pieno periodo pasquale, proprio per questo le capre erano state chiamate William, Kate, Philippa e Angelino. Kate e Philippa erano state affidate da lì a breve, mentre il povero Angelino non ce l’aveva fatta. William era rimasto invece con noi e come tutti gli altri erbivori era entrato a far parte del Progetto Famiglia a Distanza. Non aveva un carattere facile, il nostro William, e le sue belle corna spaventavano più di un volontario, ma era anche capace di inaspettati slanci di affetto nei confronti di chi lo seguiva con più assiduità.