Un cane dal fiuto infallibile, i suoi padroni, cinque volontari ENPA e una squadra di Vigili del Fuoco. Questi i protagonisti di un recupero che ha dell’incredibile: ognuno, con il suo impegno, ha permesso, sabato 11 giugno, di salvare un gattino rimasto incastrato nell’ammortizzatore di un’auto.
Il fatto è avvenuto nell’affollato parcheggio del negozio Leroy Merlin di Carugate (MI). Emanuela e il marito Gabriele, residenti a Milano, sono appena arrivati al centro commerciale con l’inseparabile Gea, una femmina di Rhodesian Ridgeback di 11 anni, adottata un anno fa.
Tra le auto in sosta la coppia sente, quasi impercettibile, un lieve miagolio ma non riesce a capirne la provenienza. Conoscendo però la “passione” di Gea per i felini (adora rincorrerli … ma si limita a questo!), Emanuela le chiede di trovarlo. Gea non se lo fa ripetere due volte: due balzi e il muso è inchiodato su una ruota di una Volkswagen Maggiolino nera.
Sotto lo chassis Gabriele intravede un gattino minuscolo, tutto nero, incastrato nel foro del trapezio dell’ammortizzatore (foto sopra) con la testolina e le zampe anteriori bloccate e con il corpo penzoloni a 10 centimetri dall’asfalto.
Capendo che il recupero sarà tutt’altro che facile, Emanuela entra nel negozio per chiedere ai gestori di fare un annuncio per cercare i proprietari dell’automobile, poter smontare la ruota e arrivare più facilmente al punto dove il piccolo era incastrato, ma loro tornano proprio in quel momento.
Attorno all’auto si forma un capannello di curiosi, ognuna dice la sua e intanto il miagolio si fa sempre più flebile. Interviene il gestore del punto ristoro all’interno del negozio che dà inizio al tam tam di messaggi per cercare volontari che si rechino sul posto.
Così l’informazione arriva a Elena, volontaria dell’ENPA di Monza e Brianza, che arriva subito nel parcheggio e che, constatando la delicatezza della situazione, attiva altre “forze”. Arrivano i Vigili del Fuoco di Gorgonzola (MI) e altri volontari ENPA: Danilo, Milena, Annina e Simona. L’operazione appare molto complessa e richiede estrema cautela anche perché il gattino, stremato e terrorizzato, non collabora. Una veterinaria appena uscita dal negozio si rende disponibile a prestare aiuto ma, non avendo con sé i farmaci necessari, viene allertato l’ambulatorio più vicino e qui i medici veterinari iniziano a preparare l’occorrente per un primo soccorso.
Finalmente dopo ben tre ore con il fiato sospeso la perseveranza ha la meglio: i vigili sfilano prima una zampina, poi l’altra e infine la testina, cosparsa di olio di semi per renderla più scivolosa.
Portato alla Clinica Veterinaria di Cologno Monzese (struttura convenzionata con il canile di Monza), il gattino – un maschietto di poco più di un mese – si rivela fortemente debilitato e denutrito ed affetto da una grave congiuntivite bilaterale. Pesa pochi etti ma è reattivo e non gli manca l’appetito: dopo la visita si avventa subito sulla mousse “Baby Cat” per poi cadere in un sonno profondo.
Ricostruendo gli eventi con i proprietari della macchina, si è arrivati alla conclusione che il piccolo probabilmente si trovava in quella prigione di acciaio addirittura dalla sera prima.
Beetle – così è stato chiamato il gattino, come il Maggiolino dove ha rischiato di morire – è ora accudito dalla signora Luigia – detta la “Nonna dei gattini” – mamma della volontaria Milena. Lui ci metterà tutto per farcela e noi faremo di tutto per aiutarlo a crescere forte e sano e poi trovargli una famiglia (naturalmente non è ancora adottabile). Nella foto a fianco, Beetle a distanza di due giorno dal salvataggio mentre viene pesato (450 grammi, già ingrassato di oltre 100 grammi!) durante una visita di controllo presso il canile-gattile di Monza.
Così la cagnolona Gea si è ritrovata da salvata a salvatrice! Sì, perché lei viene da Ischia: il suo padrone, che si è gravemente ammalato, ha avuto la bellissima idea, invece di portarla in un canile, di rivolgersi al Rhodesian Ridgeback Club Italia, il club che tutela la razza, che si occupa anche dei cosiddetti “rescue“, cercando di trovare casa ai Rhodesian più sfortunati.
E mai il piccolo Beetle avrebbe immaginato di dover la sua vita a un bellissimo cane con la cresta … sì, perché la caratteristica di questa razza è quella di avere una striscia di pelo sul dorso che va in direzione opposta al resto del pelo, formando appunto una sorta di cresta.
Ringraziamenti
Oltre a Emanuela, Gabriele e la dolcissima Gea (nella foto a destra), ENPA ringrazia per la tempestività e disponibilità dimostrate i Vigili del Fuoco di Gorgonzola G. Bello, M. Ferri, A. Vasta, R. Muto e il caposquadra Elio Passoni; Antonello Garbini, gestore del bar, e tutto il personale del punto vendita Leroy Merlin; la veterinaria Dr.ssa Prisca Carbotti; infine la Dr.ssa Eleonora Di Gioia e i colleghi della Clinica Veterinaria Orsa Maggiore di Pessano con Bornago (MI).
Pubblicato il 14 giugno 2016