Arriva da Lissone (MB) l’ennesima storia di degrado che coinvolge uomini e animali. Il Nucleo Antimaltrattamento dell’ENPA di Monza e Brianza monitorava da diverso tempo la situazione di un signore sessantenne di nazionalità italiana, disoccupato e invalido, che deteneva nella propria abitazione una coppia di cani. Gli animali erano stati lasciati al proprietario perché, oltre al fatto che più volte l’uomo aveva sostenuto che erano la sua unica ragione di vita, erano ben tenuti, ben alimentati e ben socializzati. Il sostegno dei volontari del Nucleo Antimaltrattamento, quindi, si limitava a fornire cibo, coperte e quant’altro necessario per il loro sostentamento.
In occasione di uno dei regolari sopralluoghi, però, la richiesta agli operatori di cibo per gatti mette in allarme questi ultimi, che riescono a entrare nell’appartamento. Qui l’amara sorpresa: in cucina, prigioniero in un cesto per la biancheria, chiuso con un asse di legno fissato con del filo di ferro, c’è un gattino.
Alle legittime domande dei volontari, l’uomo spiega che lo ha adottato il giorno prima da una fantomatica gattara di un’associazione altrettanto fantomatica e che lo ha messo in quell’improvvisata gabbia perché non sapeva come gestirlo. La povera micia – si tratta di una femmina bianca e nera di pochi mesi – era visibilmente in brutte condizioni, per questo i volontari, dopo aver edotto l’uomo sul mancato rispetto delle necessità etologiche dell’animale e sulle violazioni commesse, la portano subito via, non senza avergli intimato di non prendere assolutamente altri animali.
L’intervento del Nucleo Antimaltrattamento è stato provvidenziale perché con tutta probabilità la piccola sarebbe morta in pochi giorni. Portata al gattile di Monza in Via San Damiano 21, dove è stata battezzata “Alana“, qui ha potuto contare su un lavoro sinergico dei veterinari (era affetta da una brutta forma respiratoria, una grave congiuntivite bilaterale e uno scolo nasale) e delle esperte di relazioni feline, che ha consentito il suo recupero sia fisico sia psicologico. La dolce Alana ha lasciato alle spalle le brutte esperienze vissute ed è finalmente pronta per trovare una famiglia: clicca qui per leggere la sua scheda.
Dal momento che sono sempre più numerosi gli arrivi in gattile di felini frutto di adozioni sbagliate o improvvisate, ENPA di Monza e Brianza ci tiene a sottolineare l’importanza di un’adozione consapevole, sia da parte di chi adotta sia da parte di chi, a nome di associazioni o privatamente, avrebbe il compito di verificare che un adottante abbia tutti i requisiti per diventare tale.
Nelle foto: in alto, Alana nel cesto dove è stato trovata, le sue brutte condizioni fin troppo evidenti; qui sopra a sinistra e destra, in Gattile ormai guarita – indossa ancora il collare “elisabetta” post operatorio in seguito al recente intervento di sterilizzazione.
Pubblicato il 17 marzo 2017