Tutto ha inizio nella serata di venerdì 5 maggio: la Polizia Locale di Monza riceve una segnalazione in merito alla presenza, in via Stradella, quartiere San Fruttuoso, di bocconi contenenti puntine da disegno e subito invia una pattuglia per verificare l’attendibilità della segnalazione.
L’indomani mattina i volontari del Nucleo Antimaltrattamento dell’ENPA si recano sul posto su richiesta della Polizia Locale per ispezionare la via interessata e le zone limitrofe, affiggendo cartelli per segnalare il pericolo e allertare i cittadini (foto a sinistra e sotto). I volontari effettuano sopralluoghi anche nei due giorni successivi procedendo a bonificare la zona che è tenuta costantemente sotto controllo e monitorata.
I cittadini della zona non sono stati in grado dare informazioni utili, pertanto chi potesse fare luce sull’episodio può contattare la Polizia Locale che nel frattempo ha proceduto a sporgere una denuncia contro ignoti. Chiunque rinvenisse esche con chiodi o puntine oppure bocconi sospetti è pregato di allertare immediatamente il corpo di Polizia Locale (o altre forze dell’ordine) e ATS Brianza (Agenzia di Tutela della Salute) e se possibile prelevarli, con le dovute cautele.
Cosa dice la normativa?
Ricordiamo che il Regolamento comunale per il benessere degli animali di Monza al Capitolo 3 articolo 13 recita che “è severamente proibito a chiunque di spargere o depositare in qualsiasi modo e sotto qualsiasi forma su tutto il territorio comunale alimenti contaminati da sostanze velenose in luoghi ai quali posano accedere animali“, mentre l’Ordinanza 10 febbraio 2012 del Ministero della Salute in merito alle Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati all’art. 1 recita “Ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia e dell’incolumità delle persone, degli animali e dell’ambiente è vietato a chiunque utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente“.
Avvelenare un animale è reato ai sensi degli articoli 544-bis e 544-ter (uccisione e maltrattamento di animali) del Codice Penale: “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”. Per quanto riguarda il maltrattamento di animali, invece, l’art. 544-ter del codice penale sancisce che “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.”
Uno squilibrato o un “avvertimento”?
Le puntine infilate nei bocconi di carne erano ben visibili, dunque non è chiaro se chi li ha lasciati voleva realmente fare del male o se il gesto è stato solo un avvertimento per i proprietari di cani; la zona del resto era priva di deiezioni e quindi non è possibile affermare se si tratta di un gesto di uno squilibrato o di qualcuno esasperato dalla presenza di quattrozampe.
In ogni caso ENPA di Monza e Brianza è sconcertato dal fatto che nella civilissima Monza si verifichino ancora episodi del genere, e oltre a condannare con forza il gesto criminale, che avrebbe potuto avere gravi conseguenze non solo per i cani e i gatti liberi che li avessero ingeriti ma anche per i bambini che avrebbero potuto essere attirati dai colori vivaci delle puntine, consiglia di portare sempre al guinzaglio il proprio animale al di fuori delle apposite aree cani, sia per la sua tutela sia nel rispetto del regolamento comunale.