Rompere le tradizioni è possibile. Sono sempre più numerosi i Comuni che aderiscono alla campagna anti-botti e moltissimi, tra cui quello di Monza, hanno anche emanato ordinanze contro quella che si può definire più una pessima abitudine che una tradizione che ogni anno fa molti danni, tra feriti (persone e animali) e animali terrorizzati, feriti o scappati.
Il Comune di Ruvo di Puglia (Bari) è stato uno dei primi in Italia ad adottare una ordinanza anti-botti, proibendo i fuochi pirotecnici per tutto il periodo natalizio fino al 7 gennaio 2018 nei luoghi pubblici e in quelli privati senza il consenso del proprietari.
Ma non solo: coinvolto in una lodevolissima iniziativa, il Sindaco di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, ha collaborato alla realizzazione di un video. Nel filmato, ideato dalle locali sezioni ENPA e Lega Nazionale per la Difesa del Cane, il primo cittadino spiega le motivazioni per tale divieto mentre le responsabili delle due associazioni, Rossella Ulloa Severini (ENPA) e Rosa Camerino (LNDC), accompagnate da alcuni quattrozampe, illustrano le precauzioni da adottare per i propri animali. Nel video il Comandante della Polizia Municipale, Salvatore Berardi, spiega le prescrizioni dell’ordinanza e le relative sanzioni.
Cliccando qui è possibile visionare il VIDEO.
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La comunicazione della sede nazionale dell’ENPA
Una pratica pericolosa, spesso alimentata e collegata a fenomeni di illegalità. Una pratica pericolosissima anche per gli uomini, stando ai bollettini di guerra di Capodanno che, quando va bene, parlano di numerosi feriti.
Agli uccelli i botti causano vere e proprie crisi di panico che li spingono a fuggire terrorizzati dai dormitori, volando al buio anche per chilometri. La loro sorte è segnata: moltissimi perdono la vita nell’urto contro muri, alberi o cavi elettrici; invece, quelli che riescono a trovare rifugio su qualche albero, spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali e della mancanza di un adeguato riparo.
Nei gatti e nei cani i fuochi di Capodanno creano stress e spavento così forti da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore insopportabile. Ricordiamo, infatti, che la sensibilità del loro udito è di gran lunga superiore a quella dell’uomo: quest’ultimo, infatti, ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz, cani e gatti, invece, vantano facoltà uditive rispettivamente fino a circa 60.000 hertz e fino a 70.000 hertz. E così molti di loro, in fuga, finiscono vittime del traffico veicolare con gravi danni per loro e con grave pericolo per l’incolumità degli automobilisti.
A rischio, poi, anche gli animali negli allevamenti per i quali sono noti, soprattutto per le femmine “in attesa”, casi di aborto da spavento.
Nelle immagini: alcune fotogrammi estrapolati dal video.
Pubblicato il 25 dicembre 2017