Trovato un “arsenale” di trappole illegali in Brianza

Custodiva come ricordo di parenti defunti una macabra raccolta di tagliole illegali. Questa la scoperta casuale fatta da volontari ENPA e agenti della Polizia Provinciale in una casa dell’alta Brianza. E’ successo il 9 luglio nell’abitazione di un anziano dopo la segnalazione da un cittadino preoccupato per la detenzione di numerosi canarini e, forse, di alcune specie selvatiche protette.
I due volontari del nucleo anti-maltrattamento dell’ENPA brianzolo e i tre agenti della Polizia Provinciale hanno verificato che tutti gli uccelli erano effettivamente canarini detenuti in gabbie di materiale e dimensioni nel rispetto delle vigenti normative e quindi in maniera idonea. trappole-testo
Al momento di andarsene però, la squadra ha notato che, appeso al muro, c’era un vero e proprio “arsenale” di trappole: per la precisione otto tagliole ad archetto, trappole a scatto che causano una morte lenta e dolorosa, usate per catturare piccoli passeriformi, e una tagliola in acciaio, trappola a scatto per catturare piccola e media selvaggina. Insomma tutti gli “attrezzi del mestiere” tipici dei bracconieri.
Il proprietario (un ex cacciatore) ha dichiarato di non averle mai adoperate, giustificando la loro presenza come un “ricordo” di parenti ormai defunti. Le tagliole, in effetti, seppur funzionanti, sembravano inutilizzate da anni.
I micidiali congegni sono stati rimossi e posti sotto sequestro dalla Polizia Provinciale. Il loro proprietario verrà sanzionato in base alla legge 157/1992 sulla caccia (“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio“) che sancisce il divieto di utilizzo e detenzione di trappole, tagliole, lacci o archetti; la loro detenzione è infatti punita con una sanzione amministrativa e il sequestro. La legislazione italiana consente la caccia esclusivamente con fucile, arco e falco: nessun altro mezzo è consentito e quindi risulta illegale.
Cosa fare se trovi una trappola
ENPA coglie l’occasione per ricordare l’importanza di denunciare sempre alle autorità giudiziarie la presenza di trappole di questo tipo qualora si dovessero trovare in un bosco. Si raccomanda però di non distruggerle o manometterle, in quanto tramite opportuni appostamenti sarà possibile  identificare il bracconiere e contestargli il reato di uccellagione.
Ricordiamo infine che chiunque detenga ancora simili barbari strumenti di caccia è obbligato a consegnarli presso organi di polizia in quanto ne è vietata anche la semplice detenzione.