Selvatici, brutte notizie per il cinghiale…

C’è già chi parla di Lombardia come la Foresta di Sherwood e forse non è troppo lontano dalla realtà: il consigliere leghista Paolo Ghiroldi, attraverso una mozione, ha chiesto alla giunta regionale presieduta da Attilio Fontana di valutare “l’utilizzo dell’arco come strumento massimamente ecologico per attuare la selezione dei cinghiali”. La mozione è stata approvata con i voti della maggioranza, Lega in testa, che ha già dato prova di essere dalla parte dei cacciatori. Se la giunta regionale darà il via libera al provvedimento l’utilizzo anche dell’arco sarà concesso non solo ai cacciatori, ma agli operatori delle Polizie Provinciali che attuano i piani di contenimento dei cinghiali e ai proprietari del fondo agricoli.

E non è finita qui: la “guerra ai cinghiali” passa anche per un’altra mozione, approvata anch’essa dal consiglio regionale, a prima firma di Franco Lucente di Fratelli d’Italia, che prevede piani di controllo e caccia anche al di fuori degli orari e dei periodi di caccia previsti dalla legge.

Se poi aggiungiamo il fatto che già da giugno 2018 agli agricoltori abilitati lombardi è consentito abbattere cinghiali 365 giorni all’anno, per questi selvatici la vita sarà decisamente dura, dovranno stare attenti non solo a chi imbraccia una doppietta ma anche ai tanti novelli Robin Hood che pensano che l’abbattimento indiscriminato sia l’unico modo per fronteggiare l’emergenza.

…ma ottime per il lupo!

Buone notizie, invece, per un altro selvatico da sempre nel mirino, il lupo. Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, infatti, ha annunciato che a breve sarà sottoposto alla conferenza Stato-Regioni un Piano lupo privo di ogni possibilità di uccisione degli animali.

Le associazioni ENPA, LAV, LIPU, WWF hanno commentato positivamente la cosa, considerando che nel corso degli ultimi mesi si sono moltiplicate le notizie di provvedimenti emessi da alcune Regioni per consentire l’uccisione dei lupi, in piena violazione di norme nazionali ed europee. Solo pochi giorni fa la Provincia Autonoma di Trento ha tentato addirittura la scorciatoia del paventato rischio per la sicurezza pubblica, che la presenza del lupo comporterebbe per i cittadini, nella piena consapevolezza che da più di 150 anni non si registra un solo attacco di un lupo nei confronti dell’uomo.

Ora le Regioni favorevoli alle uccisioni dovranno mettere da parte i fucili e cogliere la grande opportunità fornita dal Piano annunciato, lavorando per implementare i migliori sistemi di prevenzione delle predazioni, ma anche sperimentandone l’applicazione di nuovi. La strada indicata è quella della convivenza, l’unica percorribile, che garantirà la dovuta protezione del lupo e la contemporanea tutela degli interessi umani.

Photo credits: foto cinghiali in alto: zolastro-Fotolia; foto cinghiali piccola: fonte Chieti Today; foto lupi: Paolo Rossi (fotografo freelance di fauna selvatica)

8/2/2019