Ciao Sgroofy!

Diciamo la verità, se si pensa a un maiale a qualcuno può venire in mente Babe, il rosa protagonista di due fortunati film, qualcuno magari penserà a Max, il maialino che è stato per 10 anni il compagno di George Clooney, ma la maggioranza, inutile negarlo, penserà a cassoeula, salsicce  o prosciutti.

Il maialino thailandese Scrooge (ma che molti chiamavano anche Sgroofy) era arrivato nella struttura di via San Damiano nel dicembre del 2014, accalappiato nel Bosco Urbano di Lissone (MB) dove si era rifugiato dopo una rocambolesca fuga da un circo in compagnia di un cammello.

Era arrivato in canile ancora cucciolo, con due gravi ferite da morso che si erano infettate ed era stato amorevolmente curato dai volontari. A lui si erano affezionati un po’ tutti ma in particolare Feddi, operatrice del canile (nelle foto con lui), aveva instaurato con questo animale decisamente inconsueto un rapporto profondo e complice.

Giovedì notte, 28 marzo, Scrooge si è addormentato per sempre nonostante le cure che duravano da oltre due mesi ma che nulla hanno potuto nei confronti di un tumore all’intestino.

Lasciamo proprio a Feddi il compito di ricordarlo:

«Esistono amicizie che possono sembrare un po’ bizzarre e particolari. Sgroofy era un amico panciuto e setoloso. È arrivato ferito, si è fidato di me, mi ha dato la possibilità non solo di prendermi cura di lui ma soprattutto di conoscere un animale con cui non avevo mai avuto a che fare e di imparare  quanto possono essere dolci, allegri ma anche tosti i maiali.
Lui era fatto a modo suo, aveva alcune simpatie e molte antipatie, con chi gli andava a genio era davvero eccezionale, si sdraiava con un’espressione beata stampata sul muso. Con chi riconosceva si metteva anche a scodinzolare ed emetteva dei grugniti come se volesse chiacchierare. Quando era felice – ricorda ancora Feddi – azzardava qualche saltello qua e là, ma poi si ricomponeva e tornava a chiedere i grattini sulla pancia, ma solo dopo averti annusato per bene ricoperto i pantaloni della terra con sui si era sporcato il tartufo grufolando.

Era un golosone e appena sentiva l’odore di qualcosa di buono correva tutto felice e quando c’era qualcosa extra, come un pezzetto di mela o di carota, sembrava che lo gustasse davvero beato. Quando passavi davanti al suo recinto e lo chiamavi, si metteva in piedi e arrivava subito, era curioso e amava la compagnia.

In estate adorava mettere il sederotto a mollo nella vaschetta d’acqua e amava stare al sole, perdeva la maggior parte delle setole e sembrava quasi abbronzarsi.

Sicuramente non capita tutti i giorni di poter incontrare un maialino e poterlo accarezzare, toccare il suo nasino piatto, guardare i suoi occhi, correre con lui e invitarlo al gioco. È un’esperienza molto bella soprattutto pensando all’orribile destino della maggior parte dei maiali e alla tragica realtà dei macelli. Noi – conclude Feddi – abbiamo potuto godere di un amico diverso dal solito e sicuramente ci mancherà molto!»

Forse chi leggerà queste righe comincerà a vedere i maiali con occhi diversi

Pubblicato 2 aprile 2019