Corteo storico, la rievocazione della vergogna

Monza ha perso l’occasione per dimostrarsi davvero una città animal-friendly. Come negli anni passati, infatti, in occasione della pur bella e scenografica rievocazione storica allestita sabato 8 giugno in centro città, accanto a scene di vita medievale con figuranti nei loro bellissimi abiti d’epoca, gli organizzatori non hanno saputo rinunciare a utilizzare anche animali.

Dopo l’esperienza degli anni passati che ha suscitato la protesta di molti spettatori davanti allo spettacolo di galli e galline portati in piccole carriole di legno, con pulcini accaldati e spaventati ammassati nelle loro ceste per seguire il corteo, quest’anno l’organizzazione si è superata presentando numerosi rapaci, privati della loro regalità e fierezza, costretti a stare legati su trespoli di legno postati su uno squallido tappetino di erba sintetica, letteralmente assediati da curiosi sotto i portici dell’Arengario. Uno spettacolo penoso che ha anch’esso suscitato numerose proteste che ci sono giunte attraverso il web accompagnate da filmati e foto (in fondo alla pagina un breve video e fotografia grande; in alto e qui di fianco, dettagli estrapolati dalla stessa foto).

Una manifestazione contro il regolamento per il benessere animale

Il Regolamento sul benessere degli animali, vigente nel Comune di Monza, parla chiaro: l’art. 18 (Spettacoli e intrattenimenti con l’utilizzo di animali) recita al comma 1 “Ogni domanda volta a ottenere a qualunque titolo l’autorizzazione a manifestazioni con la presenza di animali dovrà essere sottoposta all’attenzione dell’Ente Nazionale Protezione Animali per l’acquisizione del relativo parere” e al comma 2 “Non saranno permessi, su tutto il territorio comunale, esposizioni, spettacoli e intrattenimenti che comportino l’utilizzo di animali in maniera tale da arrecare loro situazioni di stress o eccessive sollecitazioni da parte del pubblico”.

La manifestazione sarebbe stata bella e coreografica anche senza animali: per questo ENPA, LAV e LEIDAA si uniscono nel manifestare il loro sdegno e denunciano lo scriteriato ricorso ad animali in occasione di sagre e fiere pubbliche, in barba a norme di un regolamento del benessere animale che, meritorie e lodevoli sulla carta, ancora una volta, non sono state applicate.

Pubblicato l’11 giugno 2019