“Peppo, il gatto di Aleppo”, un libro per raccontare le atrocità della guerra in Siria. Ma anche la solidarietà.

Aleppo, in Siria, è ormai da anni una città in guerra e i bombardamenti sono una drammatica e quotidiana realtà. Peppo è un gatto birichino bianco e nero, nato e cresciuto proprio ad Aleppo durante la guerra, e le sue parole ripercorrono la storia dell’assedio di Aleppo e, soprattutto, la bellissima e commovente storia del suo gattile a cui i media di tutto il mondo hanno giustamente dato spazio.

Dalla sua storia, vera, è nato “Peppo, il gatto di Aleppo” scritto da Maria Cecilia Cavallone e illustrato da Claudia Piras, un albo per bambini da sei anni in su che ha l’ambizione raccontare ai piccoli (ma anche ai grandi) l’atrocità della guerra, il dramma che coinvolge non solo gli uomini ma anche gli animali e le storie di solidarietà che in questi luoghi nascono e crescono. Nato dalla collaborazione tra la casa editrice People e l’Ente Nazionale Protezione Animali, il libro – 36 pagine – esce il 7 novembre, in un periodo in cui l’inasprimento e la complicazione del conflitto siriano impegnano le cancellerie di tutto il mondo e preoccupano milioni di persone, già impegnante in mobilitazioni in tutti i continenti per chiedere di fermare la guerra.

Alaa, il gattaro di Aleppo

La storia di Peppo si intreccia con quella di Mohammad (conosciuto come Alaa), il suo padrone, che ha aperto il rifugio per animali di Aleppo in memoria di un gatto “italiano”, Ernesto (il micio rosso e bianco “al volante” nella foto sotto), e qui ha dato rifugio, oltre a innumerevoli gatti, a decine di animali (anche una gallina!).

Alaa prima della guerra faceva l’elettricista, poi ha fatto il conducente di autoambulanze per una ONG, e si è sempre occupato di animali randagi. Anche lui, con la città sotto assedio, è diventato profugo, ma appena ha potuto è tornato ad Aleppo per salvare animali. Il suo gattile è stato bombardato e molti degli ospiti sono morti. Grazie a una straordinaria mobilitazione social, il gattile ha ricevuto e riceve tuttora considerevoli donazioni che gli hanno permesso di soccorrere e aiutare animali e umani.

Sembra quasi un segno del destino se si pensa che il rifugio creato da Alaa si trova proprio in quell’angolo del mondo – la cosiddetta “mezzaluna fertile” – dove, circa 10 mila anni fa, ha avuto inizio lo straordinario processo di domesticazione del gatto.

Scrive la presidente nazionale di ENPA, Carla Rocchi, nella prefazione del libro: «La storia di Peppo e Alaa racconta un mondo piccolo e al tempo stesso capace di non respingere nessuno. Un mondo che accoglie e non discrimina, che cura i corpicini e tiene lontana la paura, che è sempre in pericolo ma è in grado di dare sicurezza dentro i suoi confini. A tutti noi, Peppo e Alaa, il gattaro di Aleppo, hanno fatto sapere che niente è troppo difficile da realizzare».

Dove acquistare il libro di Peppo

“Peppo, il gatto di Aleppo” (12 €) sarà disponibile da metà novembre anche al parco-rifugio di Monza in via San Damiano 21, aperto tutti i pomeriggi (14.30/17.30) tranne il mercoledì, presso la sede operativa ENPA di via Lecco 164 (il giovedì sera dalle 21.00) e al nostro mercatino di Natale che sarà allestito in centro Monza e presso il rifugio a partire dal 1 dicembre. Il ricavato sarà destinato al rifugio di Aleppo.

Guarda il video della BBC qui.

Nelle immagini: la copertina e un’illustrazione del libro; Alaa con il suo Ernesto, con i gatti al rifugio di Aleppo, e durante un esame con il veterinario del rifugio Dr. Youssef.

 

Pubblicato il 30 ottobre 2019