Storia di “Capra”: un recupero difficoltoso

Pochi sanno che, a pochi passi dal Duomo di Monza, esiste un vasto terreno alluvionale attraversato dal Lambro, con una fitta copertura arborea ed arbustiva, che ospita una numerosa avifauna autoctona e vanta la presenza di manufatti di ingegneria idraulica del ‘700 e dell’800. Parte di questo terreno è stato gestito, fino a poco tempo fa, da Legambiente di Monza: un vero angolo di pace, non a torto chiamato oasi, luogo di preziose visite didattiche, che ci auguriamo possano riprendere al più presto. Tutto ciò sulla sponda sinistra del fiume, quella sul lato ferrovia.

Il fiume Lambro a pochi passi dal centro di Monza

L’altra sponda è occupata da una vegetazione fittissima e selvaggia, una vera e propria giungla. Qui, da un numero imprecisato di anni, vive una capra. Il signor Luca, che abita in un condominio vicino ed ha accesso all’area, ricorda che 12 anni fa, al suo arrivo la capra già c’era ed era considerata una mascotte da tutti i condomini. Impossibile sapere chi ce l’abbia messa e perché. Dobbiamo però dire che l’animale si è trovato in quello che potremmo definire “paradiso delle capre“: verde all’infinito, cespugli da brucare a volontà, rifugi dove nascondersi dalla presenza umana.

Anche le capre invecchiano!

Ma gli anni passano e gli acciacchi, anche per una capra, si fanno sentire. Già da tempo il signor Luca aveva costruito una casetta di legno molto confortevole che la nostra capra, soprattutto negli ultimi anni ha saputo apprezzare.

Ultimamente è comparsa una vistosa zoppia alla zampa sinistra. Da qui la necessità di sottoporre l’animale, sempre vissuto libero, a una visita veterinaria. Per questo il signor Luca si è rivolto all’ENPA di Monza e Brianza che ha inviato due volontari esperti per un sopralluogo. Risultato impossibile avvicinarsi all’animale, l’ENPA ha posizionato una grande trappola che viene normalmente impiegata per la cattura di cani vaganti.

Un recupero non facile

Dopo un lungo mese di tentativi (la capra furbissima entrava nella trappola ma riusciva anche a uscire dopo aver mangiato il mangime usato come esca) finalmente nella penultima settimana di maggio la trappola è scattata. Immediatamente un gruppo di volontari ENPA, aiutato da alcuni volenterosi condomini, ha effettuato un accidentato percorso per portare la capra, custodita nella gabbia trappola, fino al furgone che attendeva.

L’animale è stato poi ricoverato presso il parco rifugio di Monza dove verrà a breve sottoposto a esami veterinari specialistici per verificare se ci siano possibilità di guarigione o se la zoppia sia dovuta solo all’inesorabile passare del tempo.

La capra nel parco rifugio di Monza

Poi la capra (nessuno mai le ha dato un nome ma l’hanno sempre solo chiamata “Capra”…) potrà al più presto tornare al suo paradiso.

Guarda il breve video del tratto finale del recupero, verso il furgone:

Pubblicato l’8 giugno 2020