Dieci teste di galline mozzate all’interno di scatoloni sporchi di piume e di sangue ancora fresco. Questa è il macabro spettacolo che si mostrava agli occhi dei numerosi passanti lungo la pista ciclabile che costeggia il canale Villoresi sull’angolo con la via Buonarroti.
E’ fin troppo facile ipotizzare quanto sia successo nella tarda mattinata di giovedì 20 novembre. A poche decine di metri dal luogo del ritrovamento ogni giovedì mattina si svolge ancora uno squallidissimo mercato di animali da cortile, quali appunto galline, papere, oche e piccioni. Regolarmente autorizzato dal Comune di Monza, è l’ultimo residuo del mercato bestiame settimanale definitivamente chiuso nel 2003 con una provvidenziale decisione della Giunta guidata da Michele Faglia.
L’attuale mercatino ha ormai come principali clienti extracomunitari e zingari che se ne vanno via a piedi o in bicicletta portando scatoloni di cartone dove vengono rinchiusi gli animali appena venduti. I commercianti, pur saltuariamente controllati dai Vigili e dall’ASL, dimostrano platealmente di non tenere in nessuna considerazione le prescrizioni vigenti in tema di tutela dettate dal Regolamento Comunale per il Benessere degli Animali di Monza. Le galline, infatti, vengono sollevate da qualunque parte del corpo (ali, zampe, testa) e scaraventate negli scatoloni come fossero cose inanimate.
Fin troppo intuitiva la fine che queste povere bestie faranno appena giunte a casa degli acquirenti. In molti casi, come quello di giovedì, evidentemente chi ha acquistato le galline non ha atteso, e ha iniziato la mattanza sulle rive del canale Villoresi. Il tutto, per colmo di ironia, a due passi dalla sede dell’Ufficio Diritti Animali del Comune di Monza e dal canile gestito dall’Ente Nazionale Protezione Animali, ove vengono ricoverati anche numerosi animali da cortile vittime di maltrattamenti.
Ci chiediamo, e chiediamo al nostro Sindaco e a tutta l’Amministrazione Comunale, se tutto ciò sia compatibile con i valori di una città come Monza. Chiediamo al nostro Sindaco e a tutta l’Amministrazione Comunale di valutare con attenzione se valga ancora la pena di conferire licenza di vendita a una attività di questo genere che inevitabilmente porta a queste conseguenze.
Nelle foto: le teste mozzate all’interno di uno scatolone e il luogo del ritrovamento (visibili gli scatoloni).
Pubblicato il 21 novembre 2014