Così titola il suo post su facebook Marco Bravi, presidente del consiglio nazionale di ENPA, al quale ci uniamo nell’accorato appello.
Egli poi prosegue:
“Una rete da sempre apprezzabile per trasmissioni interessanti come Atlantide di Andrea Purgatori scade in questa seconda metà d’agosto proponendo, con il malcelato orgoglio dell’esclusiva (come ripete da giorni il martellante spot) il Palio di Siena. Una manifestazione che dà sfogo al più becero campanilismo lanciando a folle velocità dei cavalli in un percorso pericolosissimo, con quelle curve a gomito che ne mettono a repentaglio la vita e ne fiaccano, spesso per sempre, muscoli e tendini.
Decine di cavalli sono morti in questi anni Il fatto che rischino anche i fantini, come si dice quasi a giustificare, non importa un granchè perché loro lo fanno per soldi, vanità, potere e soprattutto consapevolmente.
Il cavallo no: è spaventato, terrorizzato da quel frastuono, dalle grida di quella folla esaltata da un rito pagano che mette in conto la sua morte come un sacrificio necessario per la contrada, di cui a lui, come a tutte le persone con un minimo di sale in zucca, non gliene frega nulla.
Ed è purtroppo quel pubblico che, insieme all’enfasi mediatica, contribuisce a perpetuare queste ‘tradizioni” antidiluviane ed obsolete. Per oggi spegniamo La7 e cerchiamo di fermare queste manifestazioni firmando la petizione che dice basta allo sfruttamento degli equini. Per un domani migliore.”
Pubblicato il 16 Agosto 2022