I reati contro gli animali dovrebbero essere esclusi da quelli depenalizzati.
Nelle ultime settimane la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente (di cui è membro fondatore anche ENPA e che oggi riunisce 34 associazioni animaliste e ambientaliste) aveva lanciato un “mail bombing” su governo e parlamento e annunciato una giornata nazionale di mobilitazione per il 24 gennaio.
L’intento era quello di protestare contro lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, vero e proprio colpo di spugna che avrebbe cancellato dieci anni di norme penali su maltrattamenti e uccisione di animali. Tali reati, infatti, rientrano nel limite massimo dei cinque anni di reclusione per i quali, secondo il decreto, scatterebbe la non punibilità.
In questi giorni, per fortuna, il premier Matteo Renzi ha ammesso l’errore del governo e promette di escludere i reati a danno degli animali dallo schema di decreto sulla non punibilità “per particolare tenuità del fatto”. Le sue parole costituiscono un indubbio passo avanti e meritano apprezzamento.
La FIADAA ora aspetta le prossime mosse: «Alla ripresa dei lavori parlamentari, attendiamo passi concreti, come ha annunciato il 23 dicembre il Ministro della Giustizia Orlando, che finalmente ci consentano di dichiarare superata la fase di mobilitazione. Ringraziamo nel frattempo quanti, sulla rete, si sono uniti alla nostra protesta: questa, quando sarà, sarà soprattutto la vittoria loro oltre che del buon senso.»
ENPA dichiara inoltre: «Accogliamo con grande soddisfazione la notizia di una possibile esclusione dei reati contro gli animali dal novero di quelli depenalizzati, obiettivo per il quale avevamo promosso una forte iniziativa in rete. Ringraziamo quanti, in seno al Parlamento, si sono resi portavoce delle nostre preoccupazioni e del nostro allarme circa un possibile “colpo di spugna”. E ringraziamo in particolare l’onorevole Amati e l’onorevole Cirinnà che nei giorni scorsi avevano scritto al Ministro Orlando. Auspichiamo pertanto che lo stop alla depenalizzazione dei reati contro gli animali trovi una positiva conferma anche nel testo del decreto, confermando così quanto di buono ha fatto in questi anni il nostro Paese per assicurare e rafforzare la tutela giuridica degli esseri senzienti non umani».
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