Marzo 2014: attraverso la nostra pagina facebook arriva una richiesta di aiuto da parte di una ragazza che, passando per via Procaccini a Monza, resta choccata alla vista di galline, pulcini, piccioni, oche, anatre e conigli venduti a una bancarella (segnalata più volte alle autorità) allestita come tutti i giovedì mattina. Inutile dire come erano ammassati i poveri animali, in vendita per il solo scopo alimentare. La ragazza nota nella gabbietta dei coniglietti una piccolina marrone che veniva schiacciata dagli altri e perdeva sangue da una ferita all’orecchio.
Senza pensarci due volte, la compra per salvarle la vita. Per vari problemi familiari sostenere le spese veterinarie è impossibile, così chiede aiuto a noi. Pupa, cosi era stata chiamata dalla sua bambina, aveva appena due mesi di vita, era una dei tanti conigli New Zealand che raggiunti i sei mesi vengono uccisi e mangiati.
Era molto denutrita, col ventre gonfio per i vermi intestinali, la ferita all’orecchio e il tono muscolare quasi inesistente per essere stata detenuta in una gabbia così piccola da rendere difficoltoso ogni movimento, e proprio per questo motivo aveva subito la frattura del femore destro.
Abbiamo concordato con la sua salvatrice che sarebbe stato meglio se la cedesse a noi per le visite, terapie e per la lunga degenza a cui andava incontro, anche perché uno dei suoi due cani non voleva sapere di accettare il nuovo arrivo. Così, dopo tre giorni, la piccola Pupa arriva nella nostra struttura dove viene sottoposta a lastre, visite e terapie. Ma anche qui, per via del femore rotto, dobbiamo metterla in una conigliera piccola, riportandola probabilmente col pensiero al posto dove viveva prima. Ma lei ci faceva capire che la differenza la sentiva, era sempre felice di avere compagnia e ricevere coccole dai volontari che la accudivano e dalla veterinaria. Tutti si erano affezionati a quella coniglietta speciale che ringraziava tutti leccandoli all’infinito.
In stallo da Romina
Romina, una dei volontari ENPA che si occupavano di Pupa, si era affezionata particolarmente a lei e aveva quindi deciso di portarla a casa in stallo per seguirla più costantemente.
Passavano le settimane e i mesi a casa di Romina, Pupa stava crescendo, l’orecchio era ormai guarito, la gabbia era stata allargata sempre di più fino a che il completo saldamento del femore non le aveva permesso finalmente l’agognata libertà in casa.
Era diventata uno splendore, non era più deperita ed era pronta a trovare un affido, certo non facile per una futura taglia grande, per di più claudicante e con una vistosa cicatrice sull’orecchio. Il suo appello ha girato a lungo sul nostro sito e sulla nostra pagina Facebook, finché Romina un giorno annuncia che non se la sarebbe sentita di darla via: ormai si era ambientata alla perfezione nella sua casa, andava d’accordo con i suoi animali (nella foto sotto, in compagnia della micia Bia) e tutti la amavano alla follia!
I mesi felici insieme
Dopo tutti i dolori e le gioie affrontate insieme, Romina e Pupa avevano avuto il loro lieto fine. Noi non potevamo essere più felici per loro.
Mesi felici si sono susseguiti al giorno dell’adozione, tant’è che la toccante storia di Pupa era anche stata scelta per la seconda serie di “A Cuccia di Cuori“, il programma televisivo che vede come protagonisti gli ospiti ed ex ospiti dei rifugi ENPA d’Italia e che a breve inizierà le riprese proprio a Monza.
Ma purtroppo non tutte le storie terminano con un lieto fine.
La malattia di Pupa
All’inizio di marzo di quest’anno, Romina ci dice che Pupa non sta bene. Sembrava fosse un semplice ascesso sotto la zampa, magari dovuto al modo in cui lei zoppicava. Invece, purtroppo, la diagnosi evidenzia un male ben peggiore: osteosarcoma (tumore dell’osso).
Pupa si dimostra ancora una volta una grande guerriera e non perde la sua vivacità e l’appetito. Viene dimessa con delle terapie da seguire, ma la prognosi non lascia speranze. Il tumore era molto aggressivo e a sole due settimane dalla diagnosi Pupa è volata sul ponte dell’arcobaleno.
Non abbiamo fatto in tempo a raccontarvi la storia di Pupa in televisione, ma abbiamo voluto comunque raccontarla qui per farvi conoscere questa piccola grande guerriera. La facciamo anche per chi dice “sono solo conigli“; per chi compra un coniglio per chiuderlo in una gabbietta senza pensare che abbia sentimenti, emozioni ed esigenze; per chi li alleva, chi li vende e chi li compra senza pensare che ognuno di loro è un individuo senziente con la sua personalità, che prova gioia e paura e dolore; per chi decide di adottare o comprare un coniglietto nano senza sapere quanto sono fantastici, educati e affettuosi anche i conigli di taglia grande; per tutte le persone che hanno conosciuto e amato questo splendore di coniglia; e naturalmente per le persone speciali che hanno cambiato il suo destino e la sua vita.
La testimonianza di Romina
Le ultime parole le lasciamo a Romina, la volontaria che è stata la sua amica e che le è stata vicina fino alla fine.
« Pupa era una coniglia speciale che affrontava la sua vita un po’ sfortunata con forza e decisione. Era una mangiona, bastava che ti vedesse con una ciotola in mano e ti veniva incontro. Conquistava tutti: quando i miei amici la andavano a trovare lei abbassava la testolina e chiedeva le coccole. Era anche una testona e se si impuntava che voleva qualcosa la otteneva. Era pulitissima, guai se trovava la lettiera sporca, ti guardava e sporcava fuori come a dire “non hai pulito e ora ti faccio vedere io”.
Purtroppo il male l’ha portata via troppo presto, ma sono convinta che chi l’ha conosciuta se la ricorderà per sempre. Sono felicissima di averla potuta conoscere e di averla portata a casa con me. Mi ha insegnato tanto e la sua forza di lottare era incredibile. »