Richiami vivi: STOP definitivo alla barbarie dei “roccoli” in Lombardia

Con ordinanza n. 6194 del 12 dicembre 2019 della Terza Sezione del Consiglio di Stato è stato dichiarato improcedibile il ricorso dell’ANUU (Associazione Nazionale Uccellatori e Uccellinai), che chiedeva di annullare l’ordinanza del TAR Lombardia che aveva sospeso la delibera della Regione Lombardia che riapriva illegittimamente i “roccoli” per la cattura di 12.700 uccelli selvatici da destinare a richiami vivi per la caccia da appostamento.

Dopo la pronuncia del TAR, il parere negativo di Ispra, della Commissione UE, l’annullamento della delibera regionale da parte del Consiglio dei Ministri (doverosa in quanto impegno preciso dello Stato italiano nei confronti dell’Europa per bloccare l’ennesima procedura di infrazione per violazione delle leggi a protezione degli uccelli selvatici), i “roccolatori” e i loro sponsor politici si sarebbero dovuti arrendere.

Ora i cacciatori devono prendere atto che la cattura di uccellini con le reti è illegale: il Consiglio di Stato ha dichiarato improcedibile l’appello cautelare di Anuu e li ha condannati alle spese.

Il presidente del Consiglio di Stato, che ha firmato l’ordinanza, ha ribadito che le catture degli uccelli con le reti, anche in forma di deroga autorizzata, sono illegali, per contrasto con la Direttiva Europea sulla tutela della fauna selvatica e con la legge statale 157/92 sulla caccia. Ha ribadito inoltre che «il concetto di “assenza di soluzioni alternative” non si riferisce – a giustificare la deroga a una pratica vietata – a meri inconvenienti o a risultati che non raggiungano il gradimento dei cacciatori, bensì alla vera e propria impossibilità di ricorrere ad alternative, quali appunto l’allevamento o, ben più agevolmente e auspicabilmente, l’impiego di richiami manuali o a bocca (…)».

Auspichiamo che questa sia davvero la pietra tombale sulla barbarie dei roccoli.

La reazione delle associazioni

Esultano le Associazioni ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF, che avevano fatto ricorso al TAR Lombardia contro l’assurda decisione della Regione e organizzato un presidio davanti al Pirellone (sede della Regione) lo scorso 21 settembre (vedi foto in alto), per l’ennesima vittoria in favore della salvaguardia del patrimonio naturale e della preziosissima avifauna selvatica. E per le migliaia di piccoli uccelli selvatici messi al sicuro dalle azioni della pubblica amministrazione lombarda, piegate al volere di una minoranza di anacronistici fanatici di pratiche illegittime ed eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani e dei lombardi.

Vedi anche i nostri articoli del 17 settembre 2019  e del 27 settembre 2019.

 

Pubblicato il 18 dicembre 2019